Regia di Terence Young vedi scheda film
La SPECTRE opta per la sempreverde (soprattutto in quegli anni) minaccia nucleare e stavolta l'inevitabile scontro con la spia inglese si svolge sul fondo dell'Oceano Atlantico. Le carte sono sempre quelle ma stavolta a giocarle è un team di pokeristi rodato, che sa bene quali angoli smussare e quali invece rendere ancor più acuminati: il protagonista è qui in perfetto equilibrio fra presenza scenica, coglioneria e reattività, la canzone Thunderball (musica del grande John Barry) è uno dei brani originali più iconici mai sentiti in un film (anche più del tema principale composto da Monty Norman per Licenza di uccidere), le Bond girl nei limiti del possibile hanno una parvenza di caratterizzazione (o per lo meno sono utili ai fini della trama e non solo meri oggetti di attenzione sessuale per il Nostro), le scene action pur con parecchie rughe se la cavano ancora (l'unica proprio invecchiata male è quella in cui la Disco Volante comincia a "prendere il volo"...) e, più di ogni altra cosa, credo che l'Emilio Largo di Adolfo Celi sia uno dei migliori cattivi dell'intera saga per carisma e temibilità (sicuramente il migliore dell'era Connery). L'unico vero problema, comune a quasi tutti gli altri capitoli, è l'eccessiva lunghezza, ma in questo caso riesco a trovargli una parziale giustificazione per la volontà di mostrare i muscoli coi combattimenti subacquei che, seppur dilatati quasi all'esasperazione, sono messi in scena con sapienza (ottima ad esempio l'idea di far indossare a buoni e cattivi mute di colori totalmente diversi per non far confondere troppo gli spettatori) e mantengono comunque ancora un certo fascino (mi immagino che visti nel 1965 al cinema dovessero essere proprio succulenti). Uno dei pochi film dedicati a 007 a cui ogni tanto mi piace ridare uno sguardo.
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