La recensione su Agente 007. Thunderball (Operazione Tuono)

di IlGranCinematografo

7 stelle

Tensione fine, buono humor distensivo e personaggi femminili che mettono sempre più in dubbio il machismo del protagonista.

Se aumentano gli incassi, aumenta il budget: Missione Goldfinger ottenne un successo così esplosivo che la coppia Harry Saltzman-Albert Broccoli si ritrovò con molti più soldi da reinvestire. Scelse allora di reindirizzare la saga su dei binari ancora più spettacolari, passando al formato anamorfico (quello "allungato" dei 35 mm) e incrementando il dispiego di mezzi (la storia si svolge alle Bahamas). Purtroppo ne risentono i tempi di racconto (assai più dilatati, per consentire la fiera esibizione dell'opulenza raggiunta), ma non lo slancio tecnico, in virtù dell'impeccabile – e avanguardistico – allestimento di meravigliose sequenze sottomarine (le sparatorie subacquee finali fra 007 e i sommozzatori sono girate, montate e coreografate in maniera incredibile). Fra i gadget fece epoca lo zaino a propulsione dell'incipit, mentre il bendato Emilio Largo (Adolfo Celi), che si sbarazza dei nemici buttandoli in pasto ai pescicani in una piscina, è un villain possente. Tensione fine (si veda il montaggio alternato nel mezzo del carnevale, ma anche l'incubo del "cavalletto" nel centro benessere), buono humor distensivo e personaggi femminili che mettono sempre più in dubbio il machismo del protagonista (Claudine Auger è la donna di Largo, Luciana Paluzzi la prima Bond girl "malvagia"): la ricetta è ormai rodata e continua a funzionare anche qui. Sempre ottimo Sean Connery. Terza e ultima direzione di Terence Young per la serie, su un copione steso da Richard Maibaum e John Hopkins e tratto dal romanzo di Ian Fleming. Rifatto negli anni Ottanta (Mai dire mai), con Connery di nuovo protagonista ma al di fuori del canone ufficiale del franchise.