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Cronaca familiare

Regia di Valerio Zurlini vedi scheda film

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La recensione su Cronaca familiare

di will kane
7 stelle

Dal classico della letteratura italiana moderna di Vasco Pratolini, autore che nel dopoguerra fornì materiale per lungometraggi importanti come risultarono anche "Le ragazze di San Frediano" e "Cronache di poveri amanti", forse il titolo più celeberrimo degli adattamenti dei libri dello scrittore fiorentino. Storia di due fratelli perdutisi e ritrovati, per via della miseria e degli accadimenti tortuosi sullo sfondo dell'Italia fascista proiettata verso il secondo conflitto mondiale, "Cronaca familiare" è molto concentrato sul rapporto tra Enrico, giornalista di sinistra, e Lorenzo, cui era andata meglio inizialmente, essendo stato preso da una famiglia borghese, ma viziato fino a diventare un giovanotto imbelle e passivo, e la complessità di una fratellanza quasi di peso ma indissolubile viene esplorata dalla sceneggiatura e dalla regia con sensibilità e una coscienza di un sentimento forte quanto doloroso così intensi, da risultare toccanti. Il passo scelto da Zurlini è dolente fino dalle prime inquadrature, che in realtà raccontano la conclusione della storia, e la narrazione procede riprendendo le fila da quando i due coprotagonisti, bambini, vengono divisi. Se al regista c'è da fare un appunto, è sulla scelta di sottolineare, fin troppo, con una musica melodrammatica quasi ridondante, ogni scena, ma per il resto "Cronaca familiare" è un film da vedere, cui l'interpretazione sofferta e calibrata di un Marcello Mastroianni impasta rancore tenuto a freno, affetto appena celato, e la frustrazione di non potere rimediare alle svolte più tristi, giova enormemente. Certo, Zurlini è stato un autore capace nel dramma, quanto ingiustamente poco ricordato da cinefili, però gli va riconosciuta una mano nel raccontare i drammi di legami e la vulnerabilità di certe sensibilità fin troppo scoperte, rara da riscontrare. 

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