Regia di Valerio Zurlini vedi scheda film
Quando il sentimento è tenuto a freno perché non diventi sentimentalismo, pur nascendo da una dolorosa esperienza vissuta, quando, insomma, il regista sa tenere salde le redini di un film che potrebbe scivolare sul crinale della lacrima facile, per una vicenda che di per sé la reclama, si hanno film come Cronaca familiare. Dove anche gli attori contribuiscono in maniera decisiva a determinare il tono, e infatti nei titoli di coda sono accomunati al regista, allo sceneggiatore (Missiroli) ed ai tecnici quali autori di quest'opera, in cui i mezzi toni si trasferiscono dalla tavolozza dei colori alla recitazione smorzata di interpreti come Mastroianni, Perrin, Sylvie, Randone. Il film è notevole di per sé, anche perché Zurlini riesce a non isolare nel vuoto la storia narrata, ma a farla interagire con un contesto "politico" di notevole rilevanza nella storia italiana del secolo scorso, ma chi abbia un fratello non può che rimanerne enormemente colpito e portare questo film (come probabilmente accadrebbe con il romanzo di Pratolini) dentro per sempre.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta