Regia di Liliana Cavani vedi scheda film
La Cavani ha esordito con un grande film: il suo sguardo rimane un esempio illustre di obiettività e insieme di partecipazione emotiva, di grande tensione spirituale percepibile dal tramite della carne e dall'umiliazione misericordiosa di un Francesco di Assisi magnificamente incarnato da Lou Castel, che nello stesso anno de I pugni in tasca mette maggiormente in evidenza due scandali simili ma opposti. Qui però è messo in risalto il vero scandalo, quello positivo, quello della bontà autentica e paradossale, con immagini sobrie e dirette con impatto e semplicità penetranti, nonché attori dotati di grande spontaneità espressiva (in particolare Sbragia nel ruolo del padre, molto più credibile e variegato del pur valido Bonacelli nel Francesco del 1989, stilisticamente e spiritualmente meno efficace). 8 1/2
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