Espandi menu
cerca
Robin Hood: L'origine della leggenda

Regia di Otto Bathurst vedi scheda film

Recensioni

L'autore

gerkota

gerkota

Iscritto dal 23 febbraio 2010 Vai al suo profilo
  • Seguaci 7
  • Post 1
  • Recensioni 289
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Robin Hood: L'origine della leggenda

di gerkota
6 stelle

 

 

NEI CINEMA ITALIANI DAL 22/11/2018

VISTO SU AMAZON PRIME VIDEO

 

Un simbolo cos’è? Un simbolo, un marchio, cos’è? È un oggetto, il più delle volte – ma spesso è anche una donna, un uomo, perché no? – che ci fa pensare subito a un avvenimento, a una storia o a una leggenda. Oppure a un eroe leggendario. Per esempio, il cappello da Robin Hood, quello a barchetta rovesciata in feltro morbido, con una penna di lato, che una volta si trovava anche fra i costumi di carnevale. Quello era un simbolo, come anche la maschera di Zorro o il naso lungo di Pinocchio. Beh, non avevo capito proprio niente. Il simbolo di Robin Hood è sì un copricapo, ma non quello lì che mi ricordavo io, bensì un semplice cappuccio da giacca a vento.

 

Taron Egerton

Robin Hood: L'origine della leggenda (2018): Taron Egerton

 

Me l’ha rivelato Otto Bathurst (uno conosciuto per le serie tv) nel suo film Robin Hood - L'origine della leggenda (e se non lo sa uno che va all’origine della leggenda... ): in effetti, il mitico arciere che rubava ai ricchi per donare ai poveri (Taron Egerton, secondo me ancora acerbo sebbene premio Oscar come miglior attore in un film commedia/musicale per la parte da protagonista in Rocketman, 2019) indossava un giubbino trapuntato sopra una giacca a vento, si metteva il cappuccio in testa e si nascondeva il volto con un fazzoletto. E il suo più acerrimo nemico, lo sceriffo di Nottingham (Ben Mendelsohn, nel cast di Captain Marvel nel 2019) quando doveva parlare al popolo indossava persino un cappotto di pelle, tipo quello di Matrix, però grigio chiaro, se non sbaglio, anziché nero. Insomma, ripeto, avevo una gran confusione in testa.

 

Taron Egerton, Jamie Foxx

Robin Hood: L'origine della leggenda (2018): Taron Egerton, Jamie Foxx

 

Se è per quello le crociate erano una Guerra del Golfo ante litteram, con soldati addestrati come marines, capaci di arti marziali e armati con balestre che scagliavano frecce a una frequenza maggiore dei proiettili di un M4. Quando il popolo si ribellava all’oppressore, lo faceva lanciando bombe incendiarie, fazzoletto sulla bocca in pieno stile black bloc e i soldati sul fronte opposto si opponevano esattamente come i poliziotti di A.C.A.B. - All Cops Are Bastards (2012). Ah, dimenticavo, prima di dichiarare guerra al despota che sta affamando i suoi concittadini, Robin di Loxley è addestrato dal suo amico musulmano, il moro Little John (un sempre efficace Jamie Foxx, Baby Driver - Il genio della fuga nel 2017) e vi garantisco che quella preparazione tecnico-atletica avrebbe fatto impallidire il vecchio Rocky Balboa.

 

Ben Mendelsohn

Robin Hood: L'origine della leggenda (2018): Ben Mendelsohn

 

Poi, certo, ci sono anche la bella lady Mariam e il simpatico fra’ Tuck. Non vi ho mica detto che era proprio tutto sbagliato quel che ricordavo. Fra l’altro, va aggiunto che la qualità delle scenografie, la fotografia e i costumi sono degni di un’opera di lusso, il ritmo è alto e calibrato, l'insieme non si prende troppo sul serio e non c’è rischio di annoiarsi. Ma i simboli sono simboli e se si decide di snobbarli bisogna prendersene la responsabilità. Film guardabile, voto 6,4.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati