Regia di Aaron Sorkin vedi scheda film
Tutto vero, tutto raccontato nelle memorie “Molly's Game: From Hollywood's Elite to Wall Street's Billionaire Boys Club, My High-Stakes Adventure in the World of Underground Poker” della stessa donna. E se il titolo del libro è così lungo immaginate quante parole ha scritto il valente Aaron Sorkin per il film!
Debutta alla regia uno degli sceneggiatori più stimati in circolazione, Aaron Sorkin, che ha al suo attivo film come Steve Jobs, L’arte di vincere, The Social Network, La guerra di Charlie Wilson, e altri; poi serie TV della portata come The Newsroom, e altro. Chi li conosce sa bene come siano caratterizzati da dialoghi fitti, storie complesse sia dal punto di vista dialettico che di intreccio di trama: un complesso cervello di sceneggiatore che impegna quello degli spettatori, con risultati eccellenti.
Questo film? È un esercizio di virtuosismi: dell’autore (ovviamente anche sceneggiatore) e della ultra brava protagonista che di nome fa Jessica Chastain, che secondo me non ha ancora dimostrato le sue infinite possibilità. Un duello di virtuosismi dovuto ad una sceneggiatura basata su un ritmo infernale, accoppiato dovutamente al montaggio frenetico che richiedeva, e ad una espressione attoriale della vulcanica rossa Chastain che pare perfino non respiri per rendere pienamente l’altrettanto vulcanico personaggio al centro della storia. Se poi si pensa che ci troviamo più o meno davanti ad un legal-thriller-procedurale, quindi con molte udienze in tribunale con botta e risposta tra la ferrea ragazza e un giudice implacabile (che però intuisce la pericolosità delle verità che vengono svelate, per via delle terribili conseguenze politiche e sociali che ne scaturirebbero), si intuisce che l’impegno richiesto allo spettatore non è poco e non si può andare in sala a vederlo pensando di passare due ore di relax. Anzi.
Perché andare a vederlo? Perché la regia è incentrata su una vicenda molto interessante, direi addirittura incredibile, come fosse un thriller, con una Jessica Chastain davvero imperdibile, in una storia vera e realmente successa. Quella di Molly Bloom, eccellente sciatrice da giovane, con un padre severissimo (un personaggio inaspettato per Kevin Costner!) che quasi la maltratta (da denuncia) pur di farle ottenere medaglie e podi in questo sport, che subisce un gravissimo infortunio, abbandona l’attività agonistica e organizza – prima in piccolo poi in formato maxi – un giro di tavoli da poker in tutti gli USA e con personaggi noti e in primo piano in ogni campo, dallo sport al cinema, dallo show business alla politica. Gente malata di gioco che lei sfrutta per un giro di affari colossale. Ma i castelli di carta(moneta) possono durare fino ad un certo punto, per di più nelle vie illegali è praticamente impossibile. E difatti…
Immagino che i giudizi saranno disparati, divisi tra gli entusiasti come me e chi invece si annoierà o riterrà questo film uno spreco di energie, finanziarie e artistiche. Ma con una regia precisa e ben consapevole dei risultati da raggiungere (si può immaginare che Sorkin ha osservato bene sui set degli altri registi e ha imparato), una sceneggiatura che è di per sé uno spettacolo, un’attrice in forma splendente e non adeguatamente premiata per questa performance, con un ottimo comprimario come Idris Elba, nei panni di un avvocato che sa mostrare il suo stupore per l’assistita come il nostro e che non riesce ad arginare il suo carattere volitivo e dirompente, con tutto ciò a disposizione il film è molto apprezzabile.
Tutto vero, tutto raccontato nelle memorie “Molly's Game: From Hollywood's Elite to Wall Street's Billionaire Boys Club, My High-Stakes Adventure in the World of Underground Poker” della stessa donna. E se il titolo del libro è così lungo immaginate quante parole ha scritto il valente Aaron Sorkin per il film!
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