Regia di Aurelio Grimaldi vedi scheda film
Terzo lavoro di Grimaldi, il primo di importante risonanza dopo un paio di titoli apprezzati più dalla critica che dal pubblico (La discesa di Aclà a Floristella e La ribelle); prodotto anche da Marco Risi, per cui aveva scritto Meri per sempre e Ragazzi fuori, Le buttane è, al pari di questi due ultimi titoli, uno spaccato genuino della Sicilia più cruda, ignorante, socialmente sottomessa. Si tratta di un ritratto compiuto non solo con volontà critica e documentaria, ma anche con palesi intenti provocatori fino all'assunzione di toni e temi disturbanti, nel segno del Pasolini più torbido. Non è certo un caso, poichè il prossimo film del regista sarà proprio dedicato allo scrittore e regista friulano (Nerolio). Le buttane (presentato in concorso a Cannes, ma non ricevette alcun premio) ha dalla sua il bel bianco e nero - forse troppo patinato per un lavoro essenzialmente sociologico e di denuncia - di Maurizio Calvesi (assiduo collaboratore di Grimaldi) ed un cast sempre credibile, scelto con giustezza; si rimane però un po' interdetti da quel gusto estremizzato per lo shock a tutti i costi, per la suggestione 'intellettualoide' da cogliere e decodificare (es.: in un salotto un cliente in giacca e cravatta che canta una canzone romantica davanti a tre 'buttane', utilizzando come finto microfono un grossissimo fallo di gomma). Discutibile inoltre la scelta di far recitare, per onore di verismo, tutti gli attori in siciliano più o meno stretto: non è facile rimanere al passo dei dialoghi. 5,5/10.
Le gesta quotidiane di alcune 'buttane', fra cui un travestito, alle prese con i 'turchi' (genericamente, qualsiasi individuo di colore), i clienti della notte di Natale, i testimoni di Geova ed altri squallidi personaggi di paese siculo.
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