Regia di Paul Currie vedi scheda film
Certi film vanno visti fino alla fine. Per forza. Ne va individuato il filo conduttore, interpretato il messaggio, scovato l’intrigo comunicativo, elaborato il fine intreccio enigmatico, per veder rivelato infine, magari sui titoli di coda, quanta e quale droga abbiano assunto autori, sceneggiatori e regista.
Il film s’infila a forza, e da subito, nel filone che viaggia tra la new age, l’astrologia ed il paranormale: una coppia scoprirà di essere già vissuta in passato, facendo una brutta fine, ed il nostro eroe, vittima di presagi, visioni e premonizioni, dovrà cercare di non rifare la stessa fine, rompendo l’incantesimo e salvandosi con la sua bella.
Per certi, radi, versi un’idea neanche troppo malsana.
Quello che assolutamente non torna sono le decine di “spie extrasensoriali” che guidano il protagonista verso la sua vita passata: incidenti, scoppi di lampade, abbassamenti di luce, lavori in corso, clacson insistiti, furbeschi ritrovamenti di lettere, date di nascita che si inseguono...tante robe che non incastrano un beneamato ciufolo con la storia che mano a mano va dipanandosi.
Certi film vanno visti fino alla fine, anche se cominci ad accorgerti dall’inizio che il destino è già scritto e che alla fine avrai perso un’ora e mezzo, da dedicare più proficuamente, magari la prossima volta, ad un altro destino.
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