Regia di Paul Currie vedi scheda film
Un banale e confuso esempio di loop temporale.
Il déjà vu, il loop temporale, le influenze astrali: tutti elementi per niente nuovi e qui amalgamati per ottenere un thriller confusionario, noioso e dalla sceneggiatura (di Nathan Parker e Todd Stein) superficiale e sconclusionata, non priva di qualche dialogo strano ("Va tutto bene, Che succede?"). Il tema della giornata che si ripete uguale alla precedente è stata al centro di quasi tutti i generi e con alterne fortune, dalla commedia ("Ricomincio da capo"; "Io vengo ogni giorno"), all'azione ("Edge of Tomorrow"). La pellicola in questione non aggiunge niente di nuovo al genere: la storia ha a che fare con schemi prefissati nella vita di tutti i giorni: oltre a clacson, persone sempre nello stesso luogo e che compiono le stesse azioni, sembrerebbe che anche celebri avvenimenti possano essere collegati; in questo caso l'innamoramento di due insoddisfatti quasi trentenni, Dylan e Sarah, con un omicidio in una grande stazione presentato nella sequenza iniziale, l'unica carina grazie a rotazioni di macchina, pistole il cui scopo è ignoto e un progressivo caos provocato da queste ultime. Questa buona introduzione lascerebbe presagire una tensione costante nel corso del film, invece ci sarà soltanto una storia d'amore nata per caso durante un balletto, la cui tenerezza e tranquillità verrà disturbata dalla psicosi di lui per i particolari che si ripetono alla stessa ora e che quest'ultimo non esiterà a scrivere sui vetri di casa. Il tutto condito con mancanza di tensione o di un'atmosfera adeguata e abbondanza di considerazioni e riflessioni banali e intricate sulle costellazioni. La coppia è interpretata da Michiel Huisman ("The Invitation", "Il trono di spade") e dalla bella Teresa Palmer ("Lights Out", "La battaglia di Hacksaw Ridge"), che fanno il loro lavoro senza particolari guizzi. Quasi assenti le musiche di Lisa Gerrard e James Orr. La regia è dell'australiano Paul Currie, uno dei produttori del sopracitato film di Mel Gibson e director di "One perfect day". 98 minuti in cui gli sbadigli non mancano e l'intrattenimento non è di casa. Si può considerare il primo capitolo di una "trilogia" avente in comune le giornate tutte uguali, che continuerà il 19 luglio con "Prima di domani" e finirà (forse) il 9 novembre con l'horror "Auguri per la tua morte". Una moda che sembra non promettere niente di buono (e di originale).
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