Regia di Xuan Liang, Chun Zhang vedi scheda film
Favoletta ispirata a un classico della letteratura taoista la cui realizzazione ha impiegato 12 anni e una raccolta fondi di beneficienza. Il risultato ha esaltato gli appassionati malgrado non offra nulla di particolarmente nuovo al panorama di genere. Personalmente l'ho trovato noioso e per nulla emozionante.
Leggendo che è stato "campione di incassi" ho subito pensato che ne avrei tratto giovamento in termini di visione, a metà del secondo tempo però, mi è balenato in mente un pensiero atroce: anche i film dei Vanzina qui da noi sono campioni di incasso.
Il parallelo non è perfettamente calzante, in Big Fish & Begonia c'è del lavoro, non si prendono degli attori caproni e li si fanno recitare a braccio senza uno straccio di sceneggiatura, però resta la riflessione di base che probabilmente il contesto aiuta ad apprezzare il film. Proprio per questa mancanza di affinità culturale mi sembra impietoso troncarlo con una valutazione troppo negativa, sta di fatto - ad ogni modo - che l'ho trovato parecchio noioso, per nulla emozionante e anche banale. La storia di fondo suona come una fantasiona favoletta per bambini, lo sviluppo è prevedibile e poco interessante e l'animazione digitale, ottima per carità, ricorda tanti altri film di produzione giapponese. Se non posso troncarlo, d'altra parte non vedo nemmeno valori aggiunti che meritino una valutazione particolarmente positiva.
Non mi sento di consigliarlo se non a chi è appassionato ai cartoni animati di Hayao Miyazaki e simili.
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