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Le affinità elettive

Regia di Paolo Taviani, Vittorio Taviani vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Le affinità elettive

di sasso67
4 stelle

I fratelli Taviani traspongono la vicenda narrata da Goethe nella Toscana del primo Ottocento e la condensano in un pappone poco digeribile. Quello che sembra interessare ai due fratelloni sanminiatesi è il contrasto, al centro del romanzo goethiano, tra istinto naturale e razionalità, nonché le tragiche conseguenze che si verificano quando nella società umana, così piena di regole e remore morali, prevalgono i primi sulla seconda. E nel gioco di coppie organizzato dallo scrittore tedesco, proprio come avviene nella chimica, due elementi originariamente aggregati, in presenza di determinate condizioni e di altri due elementi, si scomnpongono per andare ad unirsi agli altri elementi presenti. «È come se una "forza magnetica", analoga a quella che impera nel mondo fisico, agisse anche sopra le anime, entro le anime» (Giuseppe Gabetti). Purtroppo i Tavianoni condensano e stilizzano troppo i fatti, mentre amplificano i silenzi, rendendo l'insieme troppo lento e i comportamenti poco motivati. Per di più, sbagliano, secondo me, la scelta degli attori, a cominciare da quel Jean-Hugues Anglade (potenza della coproduzione francese?), che dovrebbe rappresentare le scelte dell'istinto. Si tratta, invece, di un attore algido, lento e riflessivo, che mal si adatta a mettere in scena un uomo che si abbandona ai richiami della passione, rischiando di infrangere la legge morale e quella civile (il sacro vincolo del matrimonio!). Il finale, poi, è singolarmente tirato via, con la morte pressoché simultanea dei due amanti, mentre i due registi, con spirito laico e agnostico, annullano quasi completamente il senso ultimo del romanzo di Goethe, che propone, mediante la morte quasi mistica e miracolosa di Ottilia, una via d'uscita teologica - l'annullamento in Dio, trascendente - alle miserie e alle tragedie umane. Un altro film dei Taviani poco riuscito. (13/08/2007)

Sulla trama

Dopo esseresi amati in gioventù, passati alcuni anni, Edoardo e Carlotta si reincontrano e si sposano. La loro vita scorre tranquilla in una villa della campagna toscana, finché i due non ospitano prima Ottone, un architetto amico di Edoardo, e poi Ottilia, figlioccia di Carlotta. I coniugi saranno attratti dai due ospiti del sesso opposto.

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