Regia di Woody Allen vedi scheda film
Allen si butta sulla commedia più classica, con pupe e gangster ed un protagonista scrittore/sceneggiatore che, con solidarietà di 'casta', ovviamente il regista vede con particolare simpatia. C'è la storia d'amore, che trionfa dopo lo svelamento dei sotterfugi, c'è la componente comica dell'attricetta sgraziata e presuntuosa, c'è il tocco ironico-surreale del gangster insospettabile sceneggiatore dotato. Eppure tutta l'amalgama presa in sè non dà grandi frutti: commedia godibile, ma nulla di più, nulla che lasci il segno. E' certamente una delle opere meno 'profonde' (manca una morale esplicita, insomma) di questo periodo della produzione di Allen; in più si sente la netta mancanza dell'ironia graffiante e delle battute fulminanti del suo genio.
Uno sceneggiatore trova i fondi per allestire la sua commedia presso un boss malavitoso. Che però gli impone come attrice la sua protetta: una vera incapace. Intanto un gangster sorveglia l'allestimento della commedia; dando consigli allo scrittore migliora persino il suo lavoro. La rappresentazione, sia pure con qualche ritocco ed 'eliminazione', andrà felicemente in porto.
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