Regia di Roberto Benigni vedi scheda film
Quattro episodi costruiti ad arte per esaltare le doti istrioniche di un giovane Roberto Benigni. Nel primo, ambientato ai tempi della nascita di Gesù, Benigni interpreta il bambinaio di Gesù: le sue filastrocche sono oro puro per gli agnostici; nel secondo, il toscanaccio parla della relazione col suo angelo custode, con un finale originalissimo; nel terzo è uno sprovveduto che vuol acquistare casa; nell’ultimo Benigni interpreta un milite di guardia all’altare della patria. Il primo ed il terzo episodio sono i migliori, mentre il secondo è il più raffinato. L’ultimo, lento e a tratti noioso, ha la pretesa di portare al cinema uno spazio-tempo prettamente teatrale che nemmeno l’eloquenza ricca di verve di Benigni riesce a salvare.
Nel complesso un film fatto veramente con pochissimi mezzi (se si esclude il primo episodio), eppure un esperimento riuscito. Proprio questo minimalismo di base fa capire che quando ci sono le idee e l’attore è capace (come nel caso anche del primo Troisi o del Verdone dei primi 3 film), un film può essere emozionante e divertente prescindendo dal budget.
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