Regia di Sean S. Cunningham vedi scheda film
Arrivato subito dopo il Michael Myers di John Carpenter, e prima del sadico Freddy Krueger di Craven, il Jason di "Venerdì 13" ha le sue particolarità che lo distinguono dai suoi "colleghi". Le differenze più evidenti sono con Freddy Krueger (e questo vale anche per Michael Myers): Jason, seppur immortale, non è una creatura soprannaturale come il killer di "Nightmare"; a differenza di lui in più, non parla, non scherza e non ha emozioni (e questo anche Michael Myers). A distinguere tra loro i due killer metafisici più simili, ci pensa la paternalità. Michael è figlio di un Maestro dell'horror, capace di simboleggiare le paure e le critiche di un'intera società votata all'immagine e al vuoto dell'anima (Carpenter). Jason, invece, è affidato alle mani artigianali ed abili di Cunningham, e poi di Miner (2 volte) e Zito. Questo lo rende sì inquietante, in quanto morto bambino in un lago (e chissà perchè i misteri sommersi sono sempre affascinanti e disturbanti), ma lo rende soprattutto una maschera pura e semplice, senza pretese autoriali, nata esclusivamente per ricordarci che c'è...e che ritornerà.
Personalmente preferisco Michael Myers per tanti aspetti (c'è per esempio una componente emotiva, via via persa nei sequel, che dà una consistenza maggiore ed un piacere narrativo alla storia), ma questo primo capitolo dei massacri di Crystall Lake recupera le atmosfere aride e plastiche, senza enfasi alcuna, dei gioielli horror anni '70. Vedi alla voce Hooper, Romero, Craven, Carpenter...
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