Regia di John Ford vedi scheda film
In una città del New England un anziano sindaco, di origini irlandesi e di fede cattolica, si candida per il suo quinto mandato; suo figlio è un po’ scemo, ma in compenso il nipote e i collaboratori storici svolgono i loro compiti con grande efficienza. I notabili protestanti gli contrappongono un giovane inesperto, ma che agli occhi dell’elettorato può simboleggiare i genuini valori americani e che a sorpresa risulta vincitore. Spencer Tracy interpreta un patriarca al tramonto, un personaggio non privo di ambiguità, che nel corso di una lunga carriera ha saputo giostrarsi fra compromessi e giochi non proprio puliti (l’opposto del suo ruolo in Lo stato dell’unione, insomma). Ma il principale motivo di interesse del film è nel mostrare la preistoria della lotta politica come oggi la conosciamo, con un uso ancora timido (ma già spregiudicato) della televisione per creare l’immagine di un candidato. Come in altri casi, non riesco a condividere la simpatia di Ford per i suoi protagonisti nonostante le loro zone d’ombra.
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