Regia di Steno vedi scheda film
Invertendo gli addendi il risultato non cambia ....o cambia molto poco.Il film non può dirsi riuscito,nè che faccia ridere e questo per una commedia è un bel problema.Però ha il merito di sollevare il tema della parità dei sessi e dell'emancipazione femminile in un epoca in cui forse non se parlava affatto.L'ingegnere che va a fare il maggiordomo dopo essere stato licenziato e la moglie che arriva a gestire un atelier di moda sono due personaggi che certificano una sostanziale uguaglianza dei sessi ma fa venir fuori un quadro ancor oggi inquietante,specie in questi tempi di crisi:non conta chi sei,non conta di che sesso sei ,conta solo il volume del denaro che riesci a portare a casa.Tutto filtrato dall'ottica nazional popolare di Steno che con la sua esperienza riesce a non far affondare un filmetto di poco conto se non fosse per i temi che propone.Difficile scegliere tra lo squallore della scena saffica appena accennata della Giorgi e la capigliatura bionda di Pozzetto che fa di tutto per la bisogna.I caratteristi nei ruoli secondari fanno di tutto per non farsi notare troppo e farsi dimenticare in fretta e in sincerità riescono molto bene nell'impresa.....
trascurabile in panni gay caricaturali
lei non recita ...è proprio così
concede un topless scarsino e una scena d'amore saffico appena accennata di squallida bruttezza
biondo è veramente da bidone dei rifiuti speciali....
l'unica ragione per cui il film non affonda è la sua esperta regia
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