Regia di Giorgio Bianchi vedi scheda film
Soggetto buono per varie epoche, conta almeno tre versioni ufficiali, sempre con il cognome De Sica incluso: se il giovin Vittorio era il protagonista del "Signor Max" anni Trenta, questa vede lo stesso regista e interprete nel ruolo dell'attempato nobile che "presta" titolo e savoir faire al protagonista, e nel '91 il figlio Christian ne azzardò un tardivo aggiornamento dirigendolo e recitandovi. Dietro la macchina da presa de "Il conte Max" versione 1957 c'è Giorgio Bianchi, director corretto, non un fulmine di guerra ma abbastanza prolifico e decoroso, anche se nella fase finale della sua carriera cedette a qualche musicarello: il film ha spunti piacevoli, l'annacquata critica alla fatuità del jet set è prevedibile come la trama del racconto, però il gioco d'attore di Sordi double-face giornalaio alla buona e signorotto fasullo presenta non pochi motivi di divertimento, e le sequenze che lo vedono in coppia con il grande Vittorio funzionano per la bravura e l'affiatamento dei due. C'è anche Tina Pica nel ruolo di contorno della zia di Alberto Sordi.
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