La 70a edizione della Mostra del cinema di Venezia, la seconda diretta da Alberto Barbera dopo il suo subentro a Marco Mueller avvenuto nel 2011, compie un salto a lato rispetto alla tradizione: il concorso veneziano (oltre ad alcuni ricorrenti grandi nomi) decide di osare e sceglie alcuni autori meno convenzionali, azzardando addirittura in due casi la strada del documentario. Forte e interessante la presenza italiana. Venezia sembra rispondere a Cannes - che lo stesso anno offre film di grandi autori (non sempre all'altezza delle aspettative) - con un cartellone più sobrio e all’insegna della ricerca sia contenutistica sia formale. Le scelte troveranno conferma nelle valutazioni della giuria del concorso, presieduta da Bernardo Bertolucci e composta da Andrea Arnold, Renato Berta, Carrie Fisher, Martina Gedeck, Jiang Wen, Pablo Larraín, Virginie Ledoyen, Ryuichi Sakamoto. Sarà infatti proprio il documentario italiano Sacro Gra, per quanto atipico, a vincere il Leone d'Oro.
- Leone d'Oro: Sacro GRA
- Leone d'Argento: Alexandros Avranas per Miss Violence
- Gran premio della Giuria: Stray Dogs
- Queer Lion: Philomena