1 stagioni - 6 episodi vedi scheda serie
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Il terso cielo azzurro è una delle cose più facili da ricreare artificialmente. Gli occhi per guardarlo sono tutta un'altra storia...
“Kiss Me First”, creata per Channel 4 e Netflix da Bryan Elsley (“Skins”) e da lui scritta assieme, per alcuni episodi, a Laura Deeley, Rachel Hirons, Lauren Sequeira e al figlio, co-autore di “Skins”, Jamie Bittain, è liberamente/vagamente ispirata all'omonimo romanzo YA di Lottie Moggach del 2015 del quale sposta alcune sostanziali coordinate (ad esempio, il rapporto tra le due protagoniste è reale da subito, e la scomparsa di una delle due avviene in seguito).
10 anni da oggi (2017-'18) o giù di lì. Inghilterra. Leila (Tallulah Haddon; “Taboo”, “Black Mirror: BanderSnatch”) è una sciatta, bella ragazza di 17 anni che, dopo aver accudito per tanto tempo l'amata madre vittima di una malattia degenerativa e aver infine espletato le pratiche funeralizie, si ritrova a condurre una vita ancor più solitaria di prima. Il suo unico svago ereditato dal periodo dedito alla cura dell'inferma genitrice è un videogioco di ruolo online a partecipazione multipla in ambiente di sofisticata realtà virtuale chiamato Azana (va beh: Cortana + Alexa...).
Mentre è immersa in una sessione di gioco esperienzale, v'incontra Tess (Simona Brown; “the Night Manger”, “Guilt”, “Him”, “the Little Drummer Girl”), una misteriosa ragazza un po' più grande di lei che la conduce in una sottopartizione segreta dell'architettura di sistema del gioco-mondo: Red Pill, un non-luogo, una zona, in cui “conosce” altri ragazzi come loro, con dei... “problemi”... Poco dopo Tess aggancia Leila - che nel frattempo per far quadrare i conti ha trovato un lavoro part-time e un coinquilino affittuario - nel mondo reale…
6 episodi da circa 45 minuti l'uno per Channel 4 & NetFlix, i primi tre diretti da Misha Manson-Smith (“No Offence”, “the Feed”) e gli ultimi tre da Tom Green (“Misfits”, “Monsters: Dark Continent”).
Completano il cast principale Matthew Aubrey (in London from Wales: l'accento gallese è un misto di bergamasco e bresciano) e Matthew Beard (presente in scena solo con la voce, l'alter-ego in CGI e in alcuni brevi flash-back da bambino), e una piccola, significativa e convincente parte per Ben Chaplin (lo psichiatra che ha in terapia Tess e che prova a destreggiarsi tra lei e la sua famiglia, scottata da serie e gravi delusioni e ferite passate, rivolgendole parole dolci, amorevoli, sentite e asettiche).
Fotografia di Jamie Cairney. Animazioni di Kan Muftic (Axis Animation). Musiche originali di Matthew Simpson aka Segal (“Skins”) e di repertorio di Black Mountain, Hannah Peel, Uppermost... Trasferta in Croazia.
Prendete “Viol@” e “Youtopia” e mischiateli assieme a “Ready Player One”. Ok, perché mai avete fatto una cosa simile, degenerati? Va beh, adesso buttate via tutto. Avreste potuto anche buttarli via anticipatamente, differenziati. Cazzi vostri. Comunque, il concetto voleva essere: “Kiss Me First” è tutt'altro.
Sciocchini, ecco l'appropriata giusta formula esatta: "Skins" + "Misfits" + un'ombra di "Utopia" = Kiss Me First.
“A multiplayer combat with a tactical twist.”
La vita: un gioco a informazione imperfetta e incompleta a somma zero ripetuto nel tempo (finché ce n'è) e a partecipazione multipla con un risvolto strategico.
"Perché (si) uccide?", è la domanda. E "Perché no?", è la risposta.
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