Trama
Nel 1948 il clima della Guerra Fredda raggiunge il Cile. Durante un appassionato discorso al Congresso il senatore Pablo Neruda, poeta e comunista, critica il governo. Il presidente Varela lo rimuove immediatamente dal suo incarico e delega il suo arresto a Oscar Peluchonneau, un inspettore della polizia. Neruda e la moglie, la pittrice Delia del Carril, falliscono il loro tentativo di fuga dal Cile e sono costretti a nascondersi. Con Peluchonneau alle costole, il clandestino Neruda completa la stesura di Canto General e si dedica a escursioni notturne segrete. La storia della caccia al poeta in breve giunge in Europa, dove gli artisti guidati da Pablo Picasso fanno sentire la loro voce per la libertà di Neruda.
Approfondimento
NERUDA: UNA BIOGRAFIA FALSATA DI PABLO NERUDA
Diretto da Pablo Larraín e sceneggiato da Guillermo Calderón, Neruda racconta di come nel 1948, quando gli echi della Guerra fredda raggiungono il Cile, il senatore Pablo Neruda si metta in una situazione difficile dopo le sue accuse pubbliche nei confronti del governo e del presidente Gonzalez Videla. Del suo arresto viene incaricato il prefetto Oscar Peluchonneau ma Neruda tenta la fuga con la moglie, la pittrice Delia del Carril. Il tentativo non va a buon fine e i due sono costretti a nascondersi. Traendo ispirazione dalla situazione e dal suo status di fuggitivo, Neruda inizia la stesura della raccolta di poesie Canto General mentre l'eco della sua vicenda raggiunge l'Europa e desta l'indignazione degli artisti, tra cui Pablo Picasso. Nella battaglia con il nemico Peluchonneau che continua a dargli la caccia, Neruda intravede l'opportunità di reinventarsi dando vita a un gioco del gatto col topo che si tramuta per lui nella possibilità di divenire al tempo stesso un simbolo di libertà e una leggenda letteraria.
Con la direzione della fotografia di Sergio Armstrong, le scenografie di Estefanía Larraín, i costumi di Muriel Parra e le musiche di Federico Jusid, Neruda è una biografia anomala del poeta cileno, come ha avuto modo di spiegare il regista in occasione della presentazione del film alla Quinzaine des Réalisateurs 2016: «La figura di Pablo Neruda è complessa e la sua biografia presenta una gamma infinita di situazione. Non è possibile farla rientrare in nessuna categoria così come non è facile avere la pretesa di filmare la sua personalità o il suo lavoro in maniera approssimativa. Ecco perché abbiamo scelto la storia della fuga, della sua ricerca e della leggenda letteraria. Per noi, Neruda è un falso biopic: è un film biografico che in realtà non è tale perché non tracciamo il ritratto del poeta... semplicemente perché è impossibile. Abbiamo dunque optato per un film che mescola elementi di invenzione e giocosità. In tal modo, il pubblico può fare i conti con la sua poesia, con il suo ricordo e con la sua ideologia comunista.
Durante la sua fuga, Neruda ha scritto buona parte di Canto General, forse la sua opera più massiccia, completa e rischiosa, ispirandosi a tutto ciò che vedeva e attraversava. La scrittura è piena di furia e di voli di fantasia, di sogni terribili e di un'analitica descrizione dell'America Latina in crisi, arrabbiata e disperata. Neruda ha creato un tomo politico sulla guerra, sulla rabbia e sulla poesia, mentre scappava, aprendo a noi la porta per una selvaggia analisi immaginaria: al pari del poeta e del suo lavoro, il film costruisce un incrocio tra arte e politica da un punto di vista cinematografico e letterario.
Perché ho scelto la fuga? A Neruda piacevano le storie criminali - ecco perché il film somiglia a un road movie con elementi da investigazione poliziesca -, un genere che prevede situazioni che cambiano rapidamente, personaggi che si evolvono e come nel nostro caso elementi di farsa e assurdità. Nessuno rimane immobile nel racconto, nemmeno il cacciatore e la preda. Per Neruda abbiamo inventato un mondo allo stesso modo in cui il poeta ha creato il suo. Abbiamo realizzato un film nerudiano più che un film su Neruda... o forse entrambi. Abbiamo creato un romanzo che sarebbe piaciuto allo stesso Neruda».
Trailer
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Commenti (8) vedi tutti
La vicenda del poeta in esilio e ricercato dal governo cileno raccontata come una caricatura, con questa voce fuori campo che non si capisce bene a cosa serva. Non mi è piaciuto per nulla e l'ho mollato dopo mezz'ora. Meglio un classico biopic, almeno si impara qualcosa.
commento di Artemisia1593Salto triplo per Pablo Larrain che parte dalla figura viscerale di Neruda per poi discostarsi dal classico e comodo biopic. Immagini e parole navigano in territori singolari trovando una reciproca e superba sintesi, sublimata nel finale. Un’opera piena, sorprendente, complessa e appagante, un’affermazione di maturità artistica che toglie il fiato.
leggi la recensione completa di supadanyUn bel film che merita una visione. Interessante.
leggi la recensione completa di tobanisOpera complessa che si distacca dagli stilemi del biopic classico per inoltrarsi nei territorio sconfinati della letteratura, richiamando lo spettatore ad una sospensione dell'incredulità mista alla riflessione politica e sociale. Appassionato e disturbante restituisce tutto il Neruda che sta nella sua opera. Film coraggiosamente intellettuale.
commento di LehavaUn Neruda lirico e inedito
leggi la recensione completa di siro17Dopo avere sviscerato l’efferatezza della storia, con questa sterzata decisa del suo cinema Larrain inizia a recuperare l’umanità, nel nome di un egualitarismo universale senza più vincitori ne vinti ponendo al sopra di tutto l’arte e la poesia.
leggi la recensione completa di KurtisonicMalick docet.
commento di Marsil_ClaritzLa fuga di Pablo Neruda verso un'Europa di fine anni '40 più rispettosa dei diritti umani e della libertà di pensiero, dà inizio ad un concitato inseguimento da parte di un membro della polizia di governo, proteso ad acciuffare a tutti i costi l'uomo.Un intenso biopic dove un eroe è rappresentato attraverso la figura controversa del suo antagonista
leggi la recensione completa di alan smithee