Luglio 2006. Leonardo Zuliani è scomparso. Da Trastevere la clamorosa notizia diventa vera e propria emergenza nazionale mentre un innumerevole gruppo di seguaci si accalca davanti alla casa del giovane attivista. La mamma è disperata, il quartiere paralizzato. Alla televisione ogni canale parla di lui, tutte le autorità esprimono la loro solidarietà alla famiglia. Molti non vogliono crederci, forse sperano sia un’altra delle sue trovate. Genio della comunicazione, fumettista di successo, stilista visionario, scrittore di grido, attivista dei diritti civili: ma chi è veramente Leonardo?
Note
Con l’aiuto di autorevoli esperti e personalità di spicco, il film con l'escamotage del mockumentary ripercorre la vita di Zuliani, gettando finalmente luce su un personaggio chiave dei nostri tempi. La satira è verso un mondo - e un sistema mediatico - che non è in grado di discorrere di etica e maiali, producendo automatico consenso con bassa retorica. Ma questa forma ironica d’inversione fallisce proprio nei modi dell’umorismo. Non c’è distinguo, non c’è ferocia o sfumatura. E, dunque, non c’è politica, non c’è critica: c’è solo la ricerca del riso scioccherello per il ribaltamento automatico, per lo stereotipo mutato di segno. Così l’ambita satira sociale s’inabissa in una palude ingenua e qualunquista, che dice molto - suo malgrado soprattutto - del mondo di oggi.
All'inizio ho pensato,che strano questo Film poi,pian pianino mi e' rimasto simpatico.Comunque "Grottesco" mi sembra il termine giusto e se poi affronta anche un Tema tutt'ora scomodo ...! voto.7.
L'ho visto ieri sera e ne sono rimasta affascinata. Data la mia tarda età ho fatto un poco fatica a discernere il grano dal loglio, ma vedere con quanta facilità si riesce a portare dalla parte avversa un pensiero criminale........mi duole pensare che gli uomini hanno tutti un costo.
Negli ultimi anni i casi di antisemitismo e di crescente odio nei confronti di chi ha origini ebree sono aumentati esponenzialmente. Dalla fine degli anni Novanta a oggi, le indagini statistiche segnalano un'impennata di xenofobia che non si vedeva dal periodo pre-Seconda guerra mondiale. Partendo da questo dato, l'esordiente Alberto Caviglia riflette sul tema dell'antisemitismo ricorrendo alla… leggi tutto
Nell'estate del 2006 l'attivista Leonardo Zuliani (Davide Giordano) scompare da casa sua, situata a Roma nel popolare quartiere Trastevere: tutti i telegiornali ne parlano, una folla sempre più numerosa si accalca davanti alla sua abitazione; inizia la ricostruzione della sua parabola esistenziale, ricostruita facendo ricorso a interviste a parenti, amici e persone che lo conoscono,… leggi tutto
C’è un’idea, in Pecore in erba. Narrare per paradosso la storia di un ipotetico estremista di destra, antisemita 2.0, raccontandolo come un eroe. La forma è quella del mockumentary - abitato per gran parte da un (lungo, lunghissimo) speciale tv in cui si santifica quest’uomo che non ha avuto paura di odiare. La satira è verso un mondo - e un sistema mediatico - che non è in grado di… leggi tutto
Nell'estate del 2006 l'attivista Leonardo Zuliani (Davide Giordano) scompare da casa sua, situata a Roma nel popolare quartiere Trastevere: tutti i telegiornali ne parlano, una folla sempre più numerosa si accalca davanti alla sua abitazione; inizia la ricostruzione della sua parabola esistenziale, ricostruita facendo ricorso a interviste a parenti, amici e persone che lo conoscono,…
La scomparsa di Alberto Zuliani è motivo per una riflessione sull'opera di un giovane che ha dedicato la vita alla difesa di uno dei diritti fondamentali dell'Uomo: il diritto di odiare...
Presentato in forma di falso documentario o di mockumentary (come direbbero i più colti), Caviglia ricrea una società italiana surreale in cui l'antisemitismo sia la norma e il problema…
Nel 2006 l'improvvisa scomparsa del giovane Leonardo Zuliani (Giordano), attivista infaticabile per i diritti di espressione dell'antisemitismo, mette l'Italia in subbuglio. Si susseguono manifestazioni in tutto lo stivale, le televisioni ne danno notizia incessantemente, si interrogano esperti di media, sociologi, psicologi, critici letterari, mentre le autorità internazionali si…
Chedduemaroni l’esordio di Caviglia (monca).
Il film nonostante la breve durata risulta noioso e monotono e per certi versi è anche assurdo e senza senso.
Si salvano solo gli attori decenti, il resto è la solita zuppetta su ebrei qui ebrei la politica qui politika la blablablablablablabla BASTACHEPPALLEDATECIQUALCOSADINUOVOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!
Voto: 3/10
Per quanto sia riduttivo cercare di spiegare il lavoro di un regista facendo riferimento ad opere e autori che lo hanno preceduto, è impossibile non pensare, durante la visione di "Pecore in erba", a un precedente illustre come quello realizzato da Woody Allen nel 1983, che in "Zelig" raccontava le avventure del suo personaggio come se questi fosse realmente esistito e vissuto all'epoca…
Cessato il rilascio di titoli provenienti da Venezia, che fosse dal concorso o dalle sezioni collaterali, i titoli che arrivano questa settimananelle sale cono certamente più mainstream. Lo è sicuramente…
C’è un’idea, in Pecore in erba. Narrare per paradosso la storia di un ipotetico estremista di destra, antisemita 2.0, raccontandolo come un eroe. La forma è quella del mockumentary - abitato per gran parte da un (lungo, lunghissimo) speciale tv in cui si santifica quest’uomo che non ha avuto paura di odiare. La satira è verso un mondo - e un sistema mediatico - che non è in grado di…
Venezia/Massi
Si conclude oggi la Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia, 72ma edizione, e ne è passata di acqua nei canali. Io, EightAndHalf, sono qui al Lido dal primo settembre, e…
Un film contro l’antisemitismo? Per carità. Lungi dalle intenzioni dell’autore – così sembra – prendere posizione, schierarsi, attaccare, difendere. Forse è tempo che il cinema di impegno smetta di essere cinema di parte ed inizi a puntare il dito, senza secondi fini, contro quello che, semplicemente, così non va. Il difetto non ha colore. La…
72° FESTIVAL DI VENEZIA – FUORI CONCORSO
"Un bel gioco dura poco", bisognerebbe tenerlo da mente.
Risate tutt’altro che senza pensieri in Laguna, grazie al mockumentary d’esordio di Alberto Caviglia che, satira a tratti pungente, a tratti un pò pedante, ci monta lo scoop inerente la scomparsa di un sedicente personaggio pubblico destinato a far parlare sempre di…
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Commenti (3) vedi tutti
All'inizio ho pensato,che strano questo Film poi,pian pianino mi e' rimasto simpatico.Comunque "Grottesco" mi sembra il termine giusto e se poi affronta anche un Tema tutt'ora scomodo ...! voto.7.
commento di chribio1L'ho visto ieri sera e ne sono rimasta affascinata. Data la mia tarda età ho fatto un poco fatica a discernere il grano dal loglio, ma vedere con quanta facilità si riesce a portare dalla parte avversa un pensiero criminale........mi duole pensare che gli uomini hanno tutti un costo.
commento di PODOLIA1942Un film geniale! Pura satira!
commento di Sladkii