Trama
Nata fuori dal matrimonio all'inizio del Novecento, Violette Leduc incontra Simone de Beauvoir a Saint-Germain-des-Prés nel dopoguerra. Tra le due autrici, nasce una duratura e intensa relazione basata sulla ricerca da parte di Violette della libertà attraverso la scrittura e sulla convinzione di Simone di avere tra le mani il destino di una straordinaria scrittrice.
Approfondimento
VIOLETTE: LA COMPLICATA PERSONALITÀ DI VIOLETTE LEDUC
Diretto da Martin Provost e scritto dal regista con Marc Abdelnour e René de Ceccatty, Violette racconta dell'incontro e dell'intensa relazione tra le scrittrici Violette Leduc e Simone de Beauvoir, il cui legame si fondava su un rapporto di reciproca dipendenza: mentre Violette vedeva nella sua "maestra" la possibilità di esprimere la propria libertà, Simone era consapevole di avere tra le mani una delle migliori autrici della storia della letteratura francese. L'idea di realizzare un film sulla Leduc nasce in Provost nel momento in cui, girando Séraphine (basato sulla vita della pittrice francese Séraphine de Senlis, su cui la Leduc scrisse un testo mai pubblicato), lo sceneggiatore Ceccatty gli regala la biografia che egli stesso aveva redatto della scrittrice.Scoprendo della personalità della Leduc molti aspetti inediti e lontani dagli stereotipi scandalosi che ne circondano la figura, Provost ha provveduto a realizzarne un ritratto intimamente veritiero, teso a mostrare la fragilità e il dolore nascosto che Violette nascondeva agli occhi di tutti. Consapevole del fatto che avesse vissuto una vita difficile, Provost ha voluto interessarsi solo al periodo precedente al successo (raggiunto solo negli anni Sessanta), caratterizzato soprattutto da insicurezze e solitudine che hanno spinto la Leduc a perseverare nei suoi obiettivi, dandole nuovi input.
I PERSONAGGI PRINCIPALI
Suddiviso in capitoli come se fosse un libro da leggere, Violette passa in successione gli incontri fatti dalla scrittrice e talvolta divenuti fondamentali (come quelli nel piccolo villaggio di Faucon, in Provenza) nello sviluppo delle sue opere. Dipendente dapprima dalla madre Berthe e in seguito da Simone de Beauvoir, Violette percorre un lento processo di emancipazione che termina con la scrittura di La Bastarda, considerata da molti un'opera di liberazione. Ad interpretare Violette è l'attrice Emmanuelle Devos.
Per capire meglio Violette, Martin Provost fa della madre Berthe una figura centrale del suo film. Oggetto di sentimenti contrastanti da parte della figlia, Berthe non è una donna cattiva, anche se non è di certo una buona madre (la nascita della stessa Violette, ad esempio, fu registrata solo due anni dopo il parto), e fa del suo meglio per mantenere la famiglia. Di lei, Violette invece vede solo il lato peggiore, quello con cui aveva dei conti da regolare. Berthe in Violette ha il volto di Catherine Hiegel.Dopo la seconda guerra mondiale, Violette incontra colei che sarebbe diventata una sorta di madre simbolica: Simone de Beauvoir, che per lei assume il ruolo di mentore e mecenate. Quello con Simone è il rapporto più forte della vita di Violette, anche più tumultuoso e complesso di tutti gli amori che ha vissuto. Il secondo capitolo di Violette racconta il loro incontro a Parigi, avvenuto dopo che la Leduc legge per caso L'invitata e sviluppa l'ossessione di consegnare alla Beauvoir il suo primo manoscritto (L'asfissia). Le due si conoscono al Café de Flore, dove Simone de Beauvoir ogni mattina si recava per scrivere, e da quel momento ha inizio un durevole legame, fatto di ammirazione ed irritazione reciproca. In Violette Simone de Beauvoir è portata in scena da Sandrine Kiberlain ed è inaspettatamente una donna inaspettatamente fragile e solitaria (nonostante il legame affettivo con il filosofo Jean-Paul Sartre).
Tra gli altri personaggi della scena intellettuale parigina del periodo, in Violette fanno la loro comparsa anche Jean Genet (che, impersonato da Jacques Bonnaffé, ama Violette) e Jacques Guérin (un collezionista omosessuale con il volto di Olivier Gourmet, di cui Violette si innamora). Un altra persona con cui Violette ha un contrastato rapporto è, infine, Maurice Sachs, un oscuro personaggio che da un lato evita la scrittrice ma che dall'altro lato la esorta a scrivere. Con il suo atteggiamento, Sachs inevitabilmente influisce sulla personalità della Leduc e in Violette ha il volto di Olivier Py.
Note
Il cinema di Provost sembra essere spesso ingabbiato in una compostezza formale che Violette vuole nascondere, soprattutto nella parte iniziale. Il rigore soffocante, fortunatamente, a tratti mostra le sue crepe. Dopo aver oltrepassato il bianco e nero con pallida citazione di La corazzata Potemkin di Ejzenstejn, le allucinazioni di Violette e i dettagli di Simone de Beauvoir visti come in soggettiva scuotono il film dal suo persistente grigiore. Resta soprattutto la prova di una convincente Sandrine Kiberlain, che prevale sulla Devos.
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Commenti (2) vedi tutti
rivisto stasera, semplicemente irripetibile.
commento di bluefalconBuon film "biografico" sulla scrittrice francese Violette Rupett
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