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Maps to the Stars

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Regia di David Cronenberg

Con Julianne Moore, Robert Pattinson, John Cusack, Mia Wasikowska, Olivia Williams, Evan Bird, Sarah Gadon, Carrie Fisher, Kiara Glasco... Vedi cast completo

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Trama

La famiglia Weiss ha fatto dell'ossessione per la celebrità il proprio marchio distintivo. Il tredicenne figlio Benjie (Evan Bird) è una star della tv ed è finito recentemente in riabilitazione per droga, mentre l'estraniata figlia Agatha (Mia Wasikowska) è appena uscita da un ospedale psichiatrico quando stringe amicizia con l'autista di limousine Jerome (Robert Pattinson), anch'egli aspirante attore. Il padre Sanford (John Cusack) è un famoso guru e tra i suoi clienti ha Havana Segrand (Julianne Moore), un'attrice il cui sogno di interpretare il ruolo della madre morta, anche lei famosa attrice, in un nuovo film si sbriciola lentamente mentre fantasmi, morte e vizi prendono il sopravvento.

Approfondimento

MAPS TO THE STARS: TRA I FANTASMI DI HOLLYWOOD

Scritto da Bruce Wagner e diretto da David Cronenberg, Maps to the Stars intreccia la bellezza selvaggia di Los Angeles con la tragicomica e cupa storia di una famiglia di Hollywood i cui componenti, alle prese con gli implacabili fantasmi del loro passato, evidenziano quanto fama, successo e apprezzamento, comportino un alto costo da pagare.
Frutto di un lavoro durato due decenni, la sceneggiatura di Maps to the Stars risale ai primi anni Novanta e si rifà all'esperienza personale dello stesso Wagner, che prima di diventare sceneggiatore ha lavorato come autista di limousine (a lui si ispira il personaggio interpretato nel film da Robert Pattinson) a Hollywood e ha vissuto da vicino le turbolenze di un ambiente fatto di contraddizioni, di gloria e cattiveria, di ambizioni e illusioni, e di successo improvviso e clamorose cadute. Cambiando totalmente genere e allontanandosi dalle tematiche che lo hanno reso famoso, Cronenberg con Maps of the Stars realizza un anomalo dramma al cui centro si pone la folle famiglia dei Weiss: un padre guru, un figlio adolescente rubacuori e fresco di rehab, una madre intenta a mantenere alte le quotazioni del figlio attore e una figlia misteriosamente sfregiata e ossessionata dal tentativo di trovare un proprio posto nella cerchia familiare. A dar mistero alle dinamiche dei Weiss intervengono, però, una serie di presenze non in vita, di fantasmi, che mischiando ricordi, speranze fugaci e bisogni irrisolti, rispecchiano la contemporanea attenzione per temi come la morte, la depravazione e la risurrezione.
Girato tra Toronto e Los Angeles, Maps to the Stars conta sulla direzione della fotografia di Peter Suschitzky (fedele collaboratore di Cronenberg dai tempi di Inseparabili), sulle scenografie di Carol Spier, sui costumi di Denise Cronenberg e sulle musiche di Howard Shore.

I PERSONAGGI PRINCIPALI

Al centro di Maps of the Stars vi è il personaggio di Havana Segrand, una delle più celebri attrici di Hollywood da sempre all'ombra della sua ancora più leggendaria madre Clarice Taggart, attrice ancor più famosa morta in un incendio. Ad interpretare Havana e la madre Clarice sono rispettivamente Julianne Moore e Sarah Gadon, chiamate a dar vita ad una relazione madre/figlia che non conosce nemmeno i confini della morte. Mostro senza vergogna, Havana è una donna completamente isolata che vive in un mondo di finzione, dato che è come se non avesse una famiglia ed è molto arrabbiata con la madre per il modo in cui, secondo lei, è stata abusata. Il caos emotivo di cui è preda Havana prende una piega ancora più oscura quando il ruolo (che fu un tempo) della madre in un remake di prossima produzione potrebbe essere assegnato a un'altra e non a lei, facendole vedere il fantasma di Clarice nei momenti meno opportuni.
A prima vista, i Weiss, invece, sembrano vivere un'esistenza felice ma guardandoli da vicino è possibile notare come in loro fama, ricchezza materiale e riconoscimenti, siano solo una cartina tornasole per dubbi, amarezze e pericolosi segreti, che vengono alla ribalta con l'entrata in scena di Agatha, la figlia da lungo tempo lontana da casa per via di problemi psichiatrici in seguito a un tragico incidente che l'ha lasciata terribilmente segnata con cicatrici e ustioni su viso e mani. Portata in scena da Mia Wasikowska, Agatha rientra a casa e, per volere del fato, trova lavoro a fianco di Havana.
L'ultima persona che avrebbe voluto rivedere Agatha in famiglia è il padre Sanford, un guru che fa da psicologo in tv, offrendo banalità new age e dispensando consigli per le masse. Impersonato da John Cusack, Sanford annovera numerosi clienti celebri - uno di questi è proprio Havana Segrand - ed è fortemente attaccato al successo del figlio adolescente Benjie, star di una serie televisiva. Con il volto di Evan Bird, Benjie sta cercando di far il punto sulla sua carriera dopo esere finito in riabilitazione a causa di un problema di droga ma è costretto a confrontarsi con il fantasma del suo spirito adolescenziale. Chi difenderebbe sempre a spada tratta Benjie è la madre manager Cristina, interpretata da Olivia Williams.
Tornando a Los Angeles, Agatha stringe una solida amicizia con Jerome, il suo autista di limousine. Inscenato da Robert Pattinson, Jerome è un aspirante sceneggiatore che si mantiene lavorando come autista ed è l'unico personaggio della storia che non viene sfiorato dalla pazzia o da un fantasma.

Note

A Cronenberg non interessa più il racconto, ma soltanto l’isolamento di una porzione di mondo da studiare, al solito, alla maniera degli entomologi. In questa settima arte terminale non c’è più spazio per la narrazione. Il cinema è evaporato, e Cronenberg ha fatto evaporare il suo cinema. Un’opera dolorosa e immensa.

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Commenti (16) vedi tutti

  • Un Cronenberg minore quello di questi ultimi dieci anni ma che riesce comunque a regalarci spunti interessanti, anche se non più taglienti e originali come un tempo…ma forse è il cinema stesso in crisi di originalità.

    leggi la recensione completa di Tex Murphy
  • Cronenberg prende di mira lo star system hollywoodiano, affetto dal morbo dell'esibizionismo e del successo, per mostrare lo stato di totale degrado in cui versa l'umanità. Complice forse il tema usurato, però, i suoi meccanismi si rivelano meno efficaci del solito e la sensazione è quella di una satira che avrebbe potuto colpire più a fondo.

    commento di rickdeckard
  • la fine del cinema, la fine del capitalismo inteso come far soldi e apparire questo rappresenta il film: alla fine nessuno dei personaggi si salva. Una tesi che il film sviluppa non male ma con parecchie digressioni e scene in sovrappiù. La parte soprannaturale starebbe a significare che i vivi sono già morti. Ottima regia ma scarsa presa.

    commento di cammerci
  • A parte questa presunta mezza denucia sulle follie OOOllivudianèèèHHH, la storia è davvero troppo folle anche per il più folle.

    leggi la recensione completa di Brady
  • E se il fuoco distrugge e poi si può ricostruire, e se purifica e disinfetta, Cronenberg ha dato alle fiamme Hollywood al suo primo film americano!

    leggi la recensione completa di michemar
  • Film grandioso!

    commento di Fiesta
  • Un divo bambino tossicomane e sua sorella, un'adolescente con tendenze suicide e omicide, sono al centro di un film che racconta Hollywood come la terra di tutti i peccati. Tema non nuovo che in questo caso si risolve in una sequela non noiosa ma poco credibile e compiaciuta di eventi grotteschi.

    commento di michel
  • I traumi e i crimini del passato tornano a galla, ma non per essere riparati e risanati.

    leggi la recensione completa di Baliverna
  • I traumi e i crimini del passato tornano a galla, ma non per essere riparati e risanati.

    leggi la recensione completa di Baliverna
  • Feroce rappresentazione del jet-set americano con punte di pornografia e linguaggio assai scurrile. Julienne Moore e la sua scucchia sono odiose, ma è grande attrice; quali altre dive si farebbero riprendere durante una rumorosa seduta sul cesso?

    commento di gherrit
  • Ritratto caustico dello star-system Hollywoodiano e delle sue manie. Non ce n'è per nessuno. Cronenberg fa a pezzi un mondo vacuo e vano, fatto di problemi creati ad hoc da un sistema che no sta in piedi. Coraggioso.

    commento di slim spaccabecco
  • Pellicola incolore e poco appassionante !

    leggi la recensione completa di chribio1
  • Cronenberg vs l'Hollywood tristemente vacua dei nostri tempi. Voto 8 + statuetta sul cranio

    commento di ProfessorAbronsius
  • Cronenberg qua non ha pietà e non fa sconti: un ritratto crudele delle star di Hollywood.

    leggi la recensione completa di tobanis
  • C'era una volta David Cronenberg: un regista di talento.

    commento di maxscarpone
  • Cronenberg spinge al massimo i difetti dell'uomo 2.0 mostrando il degrado del mondo delle celebrità. L'uomo è immagine e mezzo, non più persona.

    commento di Malpaso
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Recensioni

La recensione più votata è positiva

M Valdemar di M Valdemar
9 stelle

  Su la cenere di stelle. Cronenberg scrive il suo nome nel morituro firmamento hollywoodiano - sfavillante simbolo dell'opulente perpetua illusione tipica dei nostri tempi e dei nostri luoghi - smascherando la mistificazione del Sogno. Dietro - e sotto, sopra, dentro, ovunque - l'Incubo. C'è gente che muore, c'è gente che vede la gente morta senza avere… leggi tutto

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ed wood di ed wood
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Delude l’ultima fatica di Cronenberg. Un piccolo passo avanti rispetto a “Cosmopolis”, ma non è sufficiente a salvare il film. Pare che il regista canadese non abbia nemmeno lui ben chiaro cosa cerchi e cosa voglia da questo suo ennesimo nuovo corso. La sua carriera è stata, negli scorsi decenni, fra le più brillanti, tanto da renderlo uno dei giganti del… leggi tutto

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FedeErra di FedeErra
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