Trama
A Pechino, il giovane ambizioso "Tiger" Chen Lin-Hu lavora come corriere ma, nelle ore libere, si trasforma in un combattente di arti marziali che, perfezionando l'antica arte dei tai chi, è riuscito a farsi un nome nel prestigoso campionato Wulin Wang. A Hong Kong, invece, l'investigatrice Suen Jing-Si, che lavora per un'unità anti criminalità organizzata, è sulle tracce di Donaka Mark, potente uomo d'affari che gestisce un giro di combattimenti illegali. Alla ricerca di nuovi combattenti, Donaka riesce ad attirare Tiger con la promessa di soldi facili, facendo emergere il suo lato più oscuro. Incapace di sfruttare a pieno le possibilità date dalla sua forza e dalla sua maestria, Tiger alla fine accetta di collaborare con Jing-si per provare a mettere Donaka fuori dai giochi.
Approfondimento
MAN OF TAI CHI: L'ESORDIO ALLA REGIA DELL'ATTORE KEANU REEVES
La radice della parola cinese "tai qi", che viene anche scritta tai chi, si traduce approssimativamente in "suprema polarità", indicando il punto in cui si raggiunge un'energia composta in egual parti da movimento e tranquillità. Per la maggior parte di coloro che praticano tai chi, tale stato illuminato viene raggiunto grazie a una serie di movimenti lenti e meditativi, che sottolineano l'equilibrio, la calma e la serenità. Ciò che sorprende è come la "suprema polarità" sia anche in realtà una micidiale tecnica di combattimento, che ha prodotto una schiera di guerrieri di arti marziali che usano i principi basilari del tai chi, di per sé difensivo e interno, per annientare gli avversari grazie a un singolo colpo letale. Partendo da questa contraddizione, Keanu Reeves realizza Man of Tai Chi, il suo film d'esordio come regista girato in tre differenti lingue (inglese, cinese e cantonese), per mettere in luce come nel tai chi convivano la parte buona e quella cattiva dell'animo umano. Cullato per oltre quindici anni, il progetto di Man of Tai Chi nasce nel momento in cui Keanu Reeves, sul set di Matrix, fa la conoscenza di Tiger Chen, uno degli stuntmen che gli racconta degli insegnamenti ricevuti sul tai chi e della sua vita.
I PERSONAGGI PRINCIPALI
Protagonista di Man of Tai Chi, scritto dallo sceneggiatore Michael G. Cooney, è Chen Lin-Hu, detto Tiger, un uomo qualunque che ha straordinarie capacità e conoscenze del tai chi e si divide tra la tradizione delle arti marziali e il caos del mondo contemporaneo in cui vive. Addestrato dal maestro Yang, devoto al versante spirituale e meditativo del tai chi, Tiger desidera poter esternare le sue abilità e ottenere riconoscimento per esse, cominciando a partecipare a diversi combattimenti pubblici. La sua è una storia quasi di formazione che, per arrivare a una gloriosa conclusione, procede inevitabilmente per passi falsi e lo porta a stretto contatto con il mondo del crimine, dove l'illusione dei soldi facili annebbia mente e coscienza allontanando dalla purezza prevista dal tai chi. Tiger è interpretato da Tiger Chen, che da stuntman si cimenta con la sua prima prova da attore protagonista. Antagonista di Tiger è il complesso personaggio di Donaka, interpretato da Keanu Reeves. Uomo d'affari che gestisce un giro clandestino di combattimenti, Donaka ha un animo quasi mefistofelico e ama vedere come le persone si evolvono durante gli scontri, lasciando fuori uscire tutta la cattiveria repressa.
Terzo fondamentale personaggio è quello della poliziotta Suen Jing-Si, interpretata da Karen Mok. Determinata detective della squadra anticrimine, Jing-Si è pronta a sfidare ogni regola per porre un freno a Donaka, trovando un valido alleato in Tiger, di cui è capace di intravedere la natura buona.
UN CAST DI ECCELLENTI COLLABORATORI
A coadiuvare Keanu Reeves per la sua prima prova da regista è un team produttivo di prim'ordine che ha nel maestro Yuen Wo Ping il suo rappresentante più prestigioso. Consulente per le scene dei combattimenti (che vedono spesso tecniche da arti marziali miste scontrarsi con l'arte del tai chi) di Man of Tai Chi, Yuer Wo Ping è considerato quasi una leggenda nel suo campo e ha alle spalle diverse collaborazioni cinematografiche importanti, come ad esempio la trilogia di Matrix. La scenografia del film porta invece la firma di Yohei Taneda, noto per il suo lavoro in Kill Bill. Vol. 1., che ha collaborato fianco a fianco con il direttore della fotografia Elliot Davis.
Trailer
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Commenti (2) vedi tutti
Film nel suo complesso fallimentare ma qua e là si scorgono buone idee che andavano sviluppate più organicamente. Voto: 4 e mezzo.
commento di TortellaüberallesUna roba inguardabile Voto 0
commento di Scemaran