Trama
Joe Ducett (Josh Brolin) è un pubblicitario che viene rapito e tenuto segregato per venti lunghissimi anni senza alcun motivo. Quando, in maniera altrettanto inspiegabile, viene rilasciato, per lui comincia una lunga e ossessiva ricerca tesa a rintracciare coloro che hanno voluto riservargli tale crudele trattamento. La sua sete di vendetta lo condurrà in una nuova rete di cospirazioni e tormenti.
Approfondimento
OLDBOY: LA VENDETTA DI UN UOMO RINCHIUSO PER 20 ANNI
Diretto da Spike Lee e sceneggiato da Mark Protosevich, Oldboy è basato sull'Old Boy del regista coreano Chan-wook Park (soprannominato il "Quentin Tarantino d'oriente"), a sua volta ispirato da un manga in otto volumi di Garon Tsuchiya e Nobuaki Minegishi. Storia di una vendetta provocatoriamente brutale che abbraccia tematiche come l'isolamento, la repressione, la vendetta, il senso di colpa e la redenzione, Oldboy prende in via quando il dirigente pubblicitario Joe Doucett, una notte, viene rapito e rinchiuso in un hotel che gli farà da prigione per oltre vent'anni.Quelli che Doucett trascorrerà saranno due decenni di tormenti e incubi, durante i quali non avrà alcuna indicazione sull'identità o sul movente del rapitore. Inspiegabilmente rilasciato, Joe ritornerà al mondo esterno con una sola ossessione: scoprire chi è che ha orchestrato la sua punizione e per quale motivo. Seppur fisicamente libero ma ancora manipolato e coinvolto in un'intricata rete di cospirazioni, Joe sarà portato dalla sua pericolosa ricerca di risposte prima al cospetto di una giovane operatrice sociale e poi di uno sfuggente uomo, che presumibilmente possiede la chiave per la sua definitiva liberazione.
I PERSONAGGI PRINCIPALI
Più che un remake del film coreano, Oldboy rappresenta per il regista Spike Lee una nuova interpretazione personale della storia raccontata dal manga: quella di Joe Doucett è dopotutto la vicenda di un uomo alcolizzato, tossicodipendente e non proprio buono, che comincia a vedere luce e redenzione e a trovare pace interiore solo dopo aver trascorso venti anni in una sorta di necessario limbo. Nei vent'anni di prigionia e isolamento forzato, Joe si chiede che cosa abbia fatto di male per meritarsi tale punizione ed è costretto a confrontarsi con se stesso e la sua mente mentre gli eventi del mondo esterno gli passano davanti attraverso uno schermo televisivo.Ricondotto a uno stato primordiale governato dall'istinto, Joe è interpretato da Josh Brolin, che per capire meglio la psiche del suo personaggio ha incontrato vari ex condannati a morte ingiustamente accusati.
Dopo che Joe è ritornato a piede libero, due persone diventano fondamentali per la sua ricerca: una giovane donna, che diventa la sua unica confidente, e un misterioso sconosciuto, che potrebbe nascondere alcuni indizi sulla sua reclusione. Si tratta, in particolare, di Marie Sebastien, la volontaria di una unità medica mobile interpretata da ElizabEth Olsen, e di Adrian, nemesi che Joe è abituato a sentire ma non a vedere, impersonato da Sharlto Copley.
Completano il cast principale di Oldboy l'attore Michael Imperioli nei panni di Chucky (proprietario di un bar e amico fedele di Joe) e l'attrice esordiente francese Pom Klementieff, a cui è affidata la parte di Haeng-Bok, la donna il cui insolito scatto dell'ombrello rende Joe consapevole del ritorno nel mondo reale (Haeng-Bok è anche l'ultima persona che Joe vede prima di essere rapito e la prima che incontra dopo essere stato rilasciato).
IN UNA CITTÀ SENZA NOME
Per la sua nuova versione di Oldboy, Spike Lee ha deciso di ambientare la storia in una città americana non meglio specificata, nonostante le riprese si siano svolte interamente in una irriconoscibile New Orleans. Ad aiutarlo nella realizzazione del film sono stati il direttore della fotografia Sean Bobbit (collaboratore di Steve McQueen in Hunger, Shame e 12 Years a Slave), l'editor Barry Alexander Brown, la scenografa Sharon Seymour e la costumista Ruth Carter. Di comune accordo con Bobbit, Lee ha deciso di usare pellicole di diverso formato per donare un aspetto distintivo ad ogni parte della storia di Joe Ducett, ricorrendo all'uso di videocamere in 35 mm, Super 16 e Super 8. La prigione in cui il protagonista è rinchiuso è stata ricreata presso l'ex base della Marina statunitense di Bywater, dove si è girata anche lo spettacolare piano sequenza che vede Joe, armato di martello, confrontarsi con un esercito di 35 scagnozzi pronti ad eliminarlo.
Note
Spike Lee fa per certi versi del suo meglio, si distingue da Park Chan-wook soprattutto per le scelte stilistiche, girando con tre diversi tipi di pellicola e con un look molto meno patinato. La tragedia rimane potente, l’interpretazione di Josh Brolin è generosa, il combattimento inquadrato di lato è un pezzo di virtuosismo e la scena di sesso è ben sopra la media di quanto offerto da Hollywood, eppure qualcosa non funziona più. La questione cruciale è di registro: mentre Park trattava la trama come una storia sopra le righe e si concedeva passaggi dal gusto pop o comico-grotteschi, Lee invece si prende del tutto sul serio ma il suo "Oldboy" non risulta più cupo o verosimile, solo più tetro e stanco, privo dell’energia inventiva e dell’ironia postmoderna che caricavano l’originale.
Trailer
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Commenti (8) vedi tutti
La prima metà è interessante e avvincente. Poi i personaggi fanno cose inspiegabili e incomprensibili e il film peggiora inesorabilmente
commento di Aiace68Adoro Spike Lee, ma stavolta ha fatto un film di cui sinceramente non ce n'era il bisogno. L'originale koreano è perfetto, questo no.
commento di Bladerunner76Action senza infamia e senza lode
leggi la recensione completa di impurhymeGrande. Esagerato ed un pochino tarantiniano. Ma grande. Voto 7.
commento di ezzo24Thriller robusto e ben congegnato. Grandi interpretazioni degli attori. Qualche trovata non proprio originale, ma nel complesso Spike Lee sforna un film che ti tiene sveglio fino all'ultima scena. Consigliato.
commento di albiclaSpike Tarantino? Voto 5
commento di NobreNon ho visto originale quindi, libero da condizionamenti, considero interessante l'idea ma la sceneggiatura presenta vuoti ed accelerazioni che disorientano.Buona interpretazione.Preferisco Spike Lee in versione "Black Power"
leggi la recensione completa di kirottaUn remake che ha un suo perchè, sicuramente eccessivo in molti punti ma si riscatta nel finale (sebbene abbia visto ai tempi l'originale non ricordo se è identico).
commento di Tex Murphy