L'ascesa e la rovina di un corrotto arbitro di calcio si intreccia con le vicende di due squadre di calcio sarde di terza categoria e infimo livello: l'Atletico Pabarile, la più debole dell'intera divisione, e il Montecrastu, alla cui guida vi è Brai, un fazendero abituato a vessare i contadini del Pabarile in quanto padrone delle campagne. Quando il giovane emigrato Matzutzi torna in paese, le sorti delle due squadre si capovolgono: con le sue prodezze calcistiche, Matzutzi permette al Pabarile di vincere una partita dopo l'altra.
Note
Paolo Zucca con L’arbitro fa il salto nel lungometraggio, partendo da un suo corto di successo (del 2009), scegliendo il bianco e nero (che è bello, fa molto cinema importante ed è in tema con l’ambientazione), affidando la parte dell’amata respingente a Geppi Cucciari e scegliendo come arbitro Stefano Accorsi, che prima indossa la maschera rigida del devoto ossessivo e poi si lascia andare a plastiche coreografie. A tratti divertente, qua e là confusionario, parecchio velleitario nell’approccio ai temi “alti”. Il suo difetto più grande è la discontinuità, di stili, toni, atmosfere. Va guardato come una collezione di episodi-cortometraggi, alcuni riusciti, altri no, senza che si riesca a capire dove vuole arrivare e perché.
E' un film che mi ha divertito molto, come non mi succedeva da tanto tempo.
Ciò detto, ancora mi domando: ma cosa voleva dire?
Troppa carne al fuoco, temi anche molto profondi, diversissimi tra di loro, buttati in farsa.
Mi da l'idea di un'occasione sprecata. Ma comunque lo rivedrei colentieri. La fotografia è bellissima.
"L'arbitro" è un film irrisolto perché discontinuo e discontinuo perché mette in circolo tante cose concludendone davvero poche. Il tentativo di mischiare questioni "alte" e pratiche "basse", si risolve nello stazionamento in un limbo creativo da cui si ricava solo qualche momento filmico veramente riuscito. Divertente a tratti, confuso spesso.
Commedia sarda, rara perciò già interessante. Composta da tre storie intrecciate più il corteggiamento di Matzutzu,mentre le scene del pastore laconico sono la ricerca del colpevole dei torti subiti durante la faida (spiegazione per la critica).Furbescamente mette Accorsi in locandina, che non è il protagonista centrale, ma a me è paciuta molto, 8.
Chissà cosa avranno capito a Venezia 70 coloro i quali hanno storto il naso della disfida tra l’Atletico Pabarile e il Montecrastu, della TERZA CATEGORIA (il titolo originario) e della Sardegna, terra aspra e di “continentali” da spedirci in punizione/redenzione. La vicenda del fischietto internazionale Cruciani - che cade con una mazzetta in mano sulla polvere dei campetti ostici e quasi… leggi tutto
Era l’anno 2009 quando il cortometraggio L’arbitro, scritto e diretto dal giovane Paolo Zucca, vinceva il David di Donatello e il Premio speciale della Giuria al festival dei corti di Clermont-Ferrand. Forte di tale successo di critica, Zucca comincia a lavorare all’ipotesi di trarre un lungo dal suo corto, facendosi affiancare nella sceneggiatura da Barbara Alberti e trovando in Rai… leggi tutto
Sardegna,campionato di calcio di terza categoria:la scalcagnata squadra del Pabarile arranca in ultima posizione fino al ritorno in paese dell'emigrato Matzutzi (Cullin) che sconvolgera' tutte le situazioni,poi si aggiunge la storia dell'arbitro (Accorsi) declassato di categoria per corruzione.A fare da sfondo,la Sardegna arcaica e pastorale dell'interno,fuori dal tempo e affettuosamente… leggi tutto
Giorni difficili, questi: devo assolutamente guadagnare qualcosa. Immerso a correggere una sceneggiatura che forse non troverà mai compratori, mi… segue
E' un film che mi ha divertito molto, come non mi succedeva da tanto tempo. Ciò detto, ancora mi domando: ma cosa voleva dire? Troppa carne al fuoco, temi anche molto profondi, diversissimi tra di loro, buttati in farsa. Mi da l'idea di un'occasione sprecata. Ma comunque lo rivedrei volentieri. P.S.: La fotografia è bellissima.
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Nel suo esordio nel lungometraggio, Paolo Zucca centrifuga realmente una grande quantità di idee/spunti/materiale, sia sul versante prettamente tecnico che su quello del racconto.
Va da se che quello che scaturisce da questo suo esercizio (di stile) è più interessante che realmente riuscito.
Sardegna, il Pabarile è una squadra dilettantistica che veleggia sempre nel…
Carina l'idea di fondo di questa Storia Calcistica ambientata in Sardegna con Personaggi anche simpatici ed Interpretati in maniera garbata dai vari Attori chiamati in causa.Poi va' da se' che la visione tenga incollato lo Spettatore a momenti alterni anche se il tutto risulta come detto simpatico.voto.6.
Facile, per me, giudicare positivamente il film: da sardo, apprezzo pienamente tutti i dialoghi, senza sottotitoli, forse perchè
1) alcune cose sono talmente insulse da non meritare traduzione (le dicono in tutto il mondo, in tutte le lingue, le banalità, a che serve tradurle 2) altre sono traducibili ma solo i locali apprezzano appieno il vero significato di certe parole,…
Fermezza. Concentrazione. Occhi vigili che non devono lasciarsi sfuggire nulla. Imparzialità. Questo il lavoro dell’arbitro, estraniato dai giudizi esterni, lontano da ogni tipo di contagio mentale. Ma è proprio così? Quanto può essere ricattabile una decisione? Quanto può valere un fischio piuttosto che un’altro? Dal suo cortometraggio vincitore…
Sardegna,campionato di calcio di terza categoria:la scalcagnata squadra del Pabarile arranca in ultima posizione fino al ritorno in paese dell'emigrato Matzutzi (Cullin) che sconvolgera' tutte le situazioni,poi si aggiunge la storia dell'arbitro (Accorsi) declassato di categoria per corruzione.A fare da sfondo,la Sardegna arcaica e pastorale dell'interno,fuori dal tempo e affettuosamente…
Fare un film in bianco e nero è stupido e non lo guardo per principio.
Fare un film in bianco e nero è stupido e non lo guardo per principio.
Fare un film in bianco e nero è stupido e non lo guardo per principio.
film troppo strano e un pò troppo difficile da seguire. le (dis)avventure di un arbitro che si farà corrompere, più attento alle scaramanzie e alle mosse da fare, che alla propria integrità di sportivo e uomo soprattutto, e la lotta tra due squadre di calcio di provincia in sardegna dove a farla da padrone sono i dissidi tra padrone e sottoposti, tifosi e tra parenti,…
A volte il critico di film tv, perchè non è un film da 5 stelle deve trovare dei difetti, ma capita che spari un pò a caso. come in questo. confusionario? discontinuo? mah... è talmente netto che è ovvio che è una scelta precisa, non un difetto di gestione, questo ritmo spezzato, che funziona anche bene. un pò alla cinico tv, a cui per certi versi il film si ispira chiaramente,…
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Commenti (3) vedi tutti
E' un film che mi ha divertito molto, come non mi succedeva da tanto tempo. Ciò detto, ancora mi domando: ma cosa voleva dire? Troppa carne al fuoco, temi anche molto profondi, diversissimi tra di loro, buttati in farsa. Mi da l'idea di un'occasione sprecata. Ma comunque lo rivedrei colentieri. La fotografia è bellissima.
leggi la recensione completa di Oss"L'arbitro" è un film irrisolto perché discontinuo e discontinuo perché mette in circolo tante cose concludendone davvero poche. Il tentativo di mischiare questioni "alte" e pratiche "basse", si risolve nello stazionamento in un limbo creativo da cui si ricava solo qualche momento filmico veramente riuscito. Divertente a tratti, confuso spesso.
commento di Peppe ComuneCommedia sarda, rara perciò già interessante. Composta da tre storie intrecciate più il corteggiamento di Matzutzu,mentre le scene del pastore laconico sono la ricerca del colpevole dei torti subiti durante la faida (spiegazione per la critica).Furbescamente mette Accorsi in locandina, che non è il protagonista centrale, ma a me è paciuta molto, 8.
commento di faumes