Trama
Per molti anni, la cittadina di Cold Rock è stata il teatro di alcune misteriose scomparse di bambini, spariti nel nulla senza che nessuno abbia visto nulla o trovato mai alcuna traccia. I residenti credono che sia colpa dell' "uomo alto", un oscuro personaggio che, nell'ombra, porta via i più piccoli per non liberarli mai più. Julia (Jessica Biel), un'infermiera dalla forte tempra, non ha mai creduto alle superstizioni finché una notte va in camera del figlio e non trova più il bambino...
Approfondimento
I BAMBINI DI COLD ROCK: UN THRILLER INSOLITO
Thriller atipico con venature horror, I bambini di Cold Rock racconta una storia ricca di suspance in cui a giocare grande ruolo è l'ambientazione nella piccola cittadina di Cold Rock. Nata dal frutto della fantasia dello sceneggiatore e regista Pascal Laugier, Cold Rock è abitata da una comunità di minatori attaccati alla loro vita, costretti a confrontarsi con la minaccia della misteriosa sparizione dei loro figli. Poiché nessuno sa darsi una spiegazione di quello che sta succedendo, l'unica risposta trovata si ricollega alla mitologia e, ripescando in una vecchia leggenda metropolitana, i rapimenti dei bambini di Cold Rock vengono attribuiti alla figura dell' "uomo alto", una sorta di uomo nero proveniente dal nulla. A risalire alla verità, invece, sarà il personaggio dell'infermiera Julia Denning, che farà di tutto per ritrovare il figlio scomparso dal letto in cui dormiva. La verità, però, è solo rivelata nelle ultime immagini, dopo che lo spettatore viene coinvolto da una combinazione di azione, fantasia e realtà soprannaturale, che nasconde una forte critica sociale. Giocando con le convenzioni di genere e le aspettative del pubblico, il film di Laugier ribalta in continuazione personaggi e situazioni, tanto che nel corso della storia niente e nessuno sono ciò che sembrano. Per raggiungere tale risultato, sono occorse dieci differenti stesure della sceneggiatura e un meticoloso lavoro di scrittura protrattosi per quattro anni, a partire dal 2005.
UN MISTERO PER TRE RISOLUTORI
Protagonista di I bambini di Cold Rock nei panni dell'infermiera Julia Denning è l'attrice Jessica Biel, scelta da Laugier dopo essere rimasto impressionato dalla sua performance in Non aprite quella porta. Poiché il film prevedeva diverse scene d'azione, la Biel sul set ha avuto bisogno di essere seguita e preparata dalla coordinatrice di stuntman Gaelle Cohen. Coportagonista è invece l'attore canadese Stephen McHattie nei panni del personaggio del tenente Dodd, un investigatore federale di buon senso chiamato a risolvere il caso dei bambini scomparsi a Cold Rock. Rispetto a tutti gli altri personaggi, Dodd è un outsider, viene da fuori la città e, lavorando da solo, riesce ad avere un quadro completo della struttura sociale di Cold Rock e sulle difficoltà di inserirvisi. Per trovare l'ispirazione giusta per il ruolo, il regista gli ha suggerito di fare riferimento al John J. Macreedy interpretato da Spencer Tracy in Giorno maledetto. Silenziosa testimone degli eventi drammatici che si svolgono a Cold Rock è Jenny, una ragazza interpretata da Jodelle Ferland (interprete in passato di tre diversi personaggi in Silent Hill). Anche se incapace di parlare, Jenny è a conoscenza della paranoia e delle minaccia che le aleggia intorno. Prigioniera di un mondo di miseria in cui vive insieme alla madre e alla sorella, stringe amicizia con Julia ed è pronta ad aiutarla, rivelandosi fondamentale per il mistero legato all' "uomo alto".
IL TOURNAGE
La sfida maggiore per Laugier è stata quella di creare un film a tinte horror con personaggi realistici, in cui tutto ciò che accade è ancorato al mondo reale. Nonostante la nazionalità francese di regista e produttori, I bambini di Cold Rock è stato girato in lingua inglese, in Canada e con attori nord-americani. Al suo fianco, Laugier ha voluto lo scenografo francese Jean Carriere, con cui si era già trovato in sintonia lavorando insieme in Martyrs, suo film d'esordio. Dopo due mesi passati ad esplorare le Montagne Rocciose per trovare la sua Cold Rock, Laugier si è imbattuto in Nelson, un'ex cittadina mineraria immersa nella catena montuosa di Kootenay già usata come set da Fred Schepisi in Roxanne e da Scott Hicks in La neve cade sui cedri. Le riprese hanno avuto il via nel settembre 2010 e sono andate avanti per 49 giorni. Poiché la protagonista si sposta da un luogo all'altro per cercare il figlio, sono state usate 30 location differenti, ricorrendo a posti già esistenti a cui Carriere ha apportato delle modifiche (alcune reali, altre in maniera digitale) o creando gli ambienti ex novo. Regista e scenografo hanno anche studiato insieme ogni dettaglio di ripresa e colore (optando per toni desaturati di verde e blu - per il paesaggio oltre la città, segnato da foreste di pini che fanno da recinto e imprigionano gli abitanti. Per una delle scene più complesse - filmata in una sola ripresa, senza stacchi - si è reso anche opportuno costruire una cantina all'interno di una vera miniera.
Inoltre, come d'abitudine, Laugier ha fatto ricorso varie volte a diversi mezzi di ripresa - si è avvalso contemporaneamente dell'uso di steadycam, camera a spalla, dolly e gru - per ottenere effetti tra loro molto lontani all'interno della stessa scena.
Note
Dopo il calligrafismo perturbante dell’uterino Saint Ange, dopo la carne bruciata al sole di Martyrs, che urlava una politicità furente tra Fulci e Marker, Laugier radicalizza la zotica cattiva coscienza redneck dell’horror americano, ne fa metafora di un’impossibile lotta di classe che qui è solo abisso tra mondi. Il meccanismo narrativo, punteggiato di non detti, teso verso continue domande, disorienta le coordinate morali dello spettatore, a cui alla fine, frontalmente, viene chiesto un giudizio. L’implausibilità della narrazione soffoca sotto la carica allegorica, sotto la perizia angosciante delle atmosfere.
Trailer
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Commenti (14) vedi tutti
Film ben fatto, inquietante. E ti porta nel finale a una profonda riflessione sui motivi che hanno spinto al rapimento e sparizione dei bambini.
commento di EleonorRivisto la seconda volta, l'ho rivalutato. Cmq troppo lento, ma l'idea di base è originale e ben sviluppata, nonostante le incongruenze. Voto 6.
commento di ezzo24Bello voto 6 e mezzo
commento di eros7378Un thriller che pone dilemmi morali ...
leggi la recensione completa di daniele64Film moderatamente ... noioso e che non lascia il segno.voto.1.
commento di chribio1Un thriller bellissimo che spinge il pubblico a profonde riflessioni. Tra colpi di scena e tantissime sorprese verremo catapultati in una storia tragica e incredibile allo stesso tempo.
leggi la recensione completa di DeppUn film che tiene col fiato sospeso fino all'ultimo fotogramma. La linea che divide il bene dal male è talmente sottile che lascia un profondo dubbio su quali siano realmente motivazioni valide al supporto di decisioni che riguardano la vita e il destino di altre persone.
leggi la recensione completa di spizzicanteottimo film forse un po incasinato ma alla fine si capisce il tutto
commento di danandre67Voto al Film : 7
commento di ripley77Non è un horror ma un ripensamento della società. Le persone crescono in ambienti sbagliati? Il rapimento dei bambini ha un modo di operare particolare e una finalità particolare. La risposta resta aperta.
commento di sillabaPiu' che un horror direi che e' un thriller dalle atmosfere glaciali e fredde,girato quasi totalmente in ambienti notturni con una trama un po' ferraginosa ,pero' e' innegabile che ha un suo fascino con una Jessica Biel stralunata.Si puo' vedere.
commento di ezioBuona tensione dall'inizio alla fine. Sceneggiatura piena di buchi. Vedibile
commento di emilUn film semplicemente senza sceneggiatura, ridicolo (come le labbra siliconate della Biel), insopportabilmente insensato ed inverosimile (come la voce narrante fuoricampo che doppiata in italiano è la cosa più "da paura" del film).
commento di Tex MurphyNiente di speciale ma si lascia guardare.
commento di ironsax