Trama
Abbandonati ancora in fasce in un orfanotrofio, Larry, Carly e Moe vengono cresciuti dalle suore che si prodigano inutilmente per tenerli lontani dai guai. Divenuti adulti, uniscono le forze per salvare il posto dal rischio chiusura ma finiscono coinvolti nel complotto di uno stravagante omicidio e protagonisti di un programma televisivo dal grande successo.
Approfondimento
COMICHE DA FILM
Nell'arco di 25 anni, dal 1934 al 1959, la Columbia Pictures ha prodotto più di 190 cortometraggi incentrati sulle avventure dei Marmittoni, il trio comico composto dai personaggi di Larry, Moe e Curly, a cui prestano il volto i fratelli Moses, Samuel e Jerry Horwitz. Scoperti a Broadway dal re del vaudeville Ted Healy e considerati a gran ragione i padri fondatori della moderna commedia americana basata sulla comicità fisica, i Marmittoni riscossero sin da subito un così forte successo da smarcarsi dal loro talent scout e firmare un lucroso contratto con la MGM per realizzare 8 cortometraggi all'anno, il cui più famoso Men in Black venne anche nominato agli Oscar nel 1934. Per oltre quindici anni il progetto di realizzare un film sui Marmittoni è rimasto fermo sulla scrivania del produttore Earl M. Benjamin, convinto che nessuno fosse all'altezza di cimentarsi con un sentito omaggio senza copiare quanto già presente nel tanto materiale realizzato dal trio. I registi Peter e Bobby Farrelly, con l'aiuto dello sceneggiatore Mike Cerrone, invece sono riusciti nell'impresa di convincerlo a fare il grande passo, proponendogli una storia originale e contemporanea, nella quale i nuovi Marmittoni conservano solo l'aspetto, le movenze e la tonalità di voce degli originali e sono connotati da una buona dose di emozioni e sentimenti. Poiché erano protagonisti di gag tipiche da slapstick comedy, gli originali Marmittoni erano infatti privi di qualsiasi elemento psicologico, un vuoto che i Farrelly hanno riempito immaginandoli invece come tre spiriti innocenti, cresciuti dalle suore di un orfanotrofio e tenuti costantemente alla lontana dai pericoli del mondo esterno.
I NUOVI MARMITTONI
Data la portata iconica dei Marmittoni, la prima difficoltà da affrontare per una trasposizione cinematografica era legata alla scelta dei tre attori principali: dare un volto credibile a Moe, il leader del trio, al divertente Curly e a Larry, un incrocio tra le personalità degli altri due, era davvero arduo. Qualsiasi attore sarebbe infatti andato incontro a paragoni con il passato e, di conseguenza, non avrebbe dovuto far rimpiangere gli originali. Sean Hayes, Will Sasso e Chris Diamantopoulos invece si sono sin da subito dimostrati a loro agio nei panni dei Marmittoni, mostrando sintonia sia con i loro personaggi sia con i compagni di avventura. Trattandosi di commedia che vive grazie alla fisicità degli attori, per il film era essenziale che ognuno dei tre avesse rispetto dei tempi comici dell'altro e trovasse il giusto equilibrio e ritmo di interazione. Sin dai provini, erano chiari i ruoli che avrebbero interpretato: Chris Diamantopoulos era perfetto per Moe, Sean Hayes sembrava il diretto erede di Larry e Will Sasso era il nome giusto per Curly.
Diamantopoulos, fan di lunga data dei Marmittoni, ha fatto di tutto pur di ottenere la parte di Moe. Molto più alto e magro del personaggio che avrebbe poi interpretato, al primo provino si è presentato con una tuta fortemente imbottita, con una parrucca comprata in un negozietto e da lui stesso tagliata e con disegnate sotto gli occhi delle evidenti borse, convincendo in questo modo i fratelli Farrelly a reclutarlo. Una settimana prima che cominciassero le riprese, invece, a proprie spese ha ingaggiato un esperto di protesi estetiche che gli ha applicato delle borse più convincenti, si è fatto realizzare appositamente una costosa parrucca e, grazie a un amico guardarobiere, ha affittato un vero vestito del 1940. Naturalmente, è anche ingrassato notevolmente e la sua trasformazione fisica gli ha permesso di acquistare anche nuove espressioni facciali che lo hanno reso il Moe perfetto. Per Sean Hayes e Will Sasso, invece, cucirsi addosso i ruoli di Larry e Curly è stato molto più semplice. Provenendo entrambi dal mondo della televisione, dalla sitcom Will & Grace il primo e dallo show MadTv il secondo, erano infatti abituati a gestire tempi comici e trasformazioni fisiche, anche se Sasso ha dovuto lavorare particolarmente sul tono di voce ed evitare di cambiare inflessione durante le riprese.
SEGRETI DI PRODUZIONE
Alla trasformazione finale degli attori nei Marmittoni hanno contribuito notevolmente la costumista Denise Wigate, la truccatrice Kim Greene e la parrucchiera Kelly Muldoon. La Wigate ha scelto per i protagonisti un look vintage in contrasto con la storia ad ambientazione moderna, puntando su pantaloni rigorosamente sopra le caviglie, camicie dalle maniche troppe lunghe e cappelli sempre più piccoli della giusta misura. La truccatrice Kim Greene e la parrucchiera Kelly Muldoon si sono avvalse invece avvalse dell'aiuto di Victoria Wood e di Renate, creatore di trucco e parrucco di personaggi come Spider-Man, gli X-Men e il Jack Sparrow di Pirati dei Caraibi. Per riportare in vita sullo schermo i Marmittoni, elemento essenziale è stata anche la ricreazione degli effetti sonori che accompagnavano le comiche originali e creavano ilarità nello spettatore. Per ritrovare gli stessi suoni, tipici anche di molte splastick comedy, i fratelli Farrelly hanno chiesto l'aiuto di John Larsen, editor audio con alle spalle film come Ritorno al futuro e Master & Commander.
Le riprese, svoltesi per 56 giorni, hanno avuto come location principale la città di Atlanta e la sua area metropolitana. Come sede dell'orfanotrofio, si è scelta la Ryals-Davis Home, una costruzione risalente al 1850, che si stende per circa 300 acri e che in passato è servita anche come ospedale per i soldati feriti durante la guerra civile. Per una grande festa a cui i Marmittoni prendono parte si è optato invece per Buckhead, residenza di oltre 30 mila quadrati dal valore immobiliare di 20 milioni di dollari. Per la sequenza finale il set si è poi spostato fino in Florida al Seaquarium, il più famoso bioparco marino di Miami, per girare all'interno della gigantesca vasca dei delfini.
Note
Remake del film del 1930 che ha segnato per decenni l’immaginario pop Usa nonché ispirato lo slapstick deviante dei fratelli Farrelly. Ma tra gag di sapore antico/infantile e nonsense verbale intraducibile, si apprezzano più le intenzioni che i risultati. L’operazione mette in conto che un film così, oggi, non fa ridere, e si regola di conseguenza.
Trailer
Scrivi un commento breve (max 350 battute)
Attenzione se vuoi puoi scrivere una recensione vera e propria.
Commenti (1) vedi tutti
Dumb & Dumber & Dumbest. Un tipo di comicità che oggi forse nessuno più cerca forzatamente, ma tutto sommato il film è gradevole. Temevo peggio.
commento di movieman