Trama
Los Angeles, 1949. Il boss newyorkese Mickey Cohen (Sean Penn) ha nelle sue mani il controllo dell'intera città, gestendo i guadagni illeciti che derivano dalla vendita di droga, dalla prostituzione e dal traffico d'armi. Ha costruito un vero e proprio impero del crimine grazie all'aiuto di scagnozzi senza alcuna remora e contando anche sulla protezione garantita da esponenti politici e sulla connivenza con le forze di polizia, corrotte fino al midollo. Due poliziotti, John O'Mara (Josh Brolin) e Jerry Wooters (Ryan Gosling), trovano però il modo di ribellarsi a Cohen, mettendo in piedi una piccola squadra per arrestare lo strapotere criminale e riportare la città sulle vie della legalità.
Approfondimento
GANGSTER SQUAD: SALVARE LOS ANGELES DAL CRIMINE
Gangster Squad è una storia di redenzione e di riassestamento della legalità da parte di un gruppo di uomini che, con impegno e dedizione, salvano il futuro di Los Angeles, la città che amano, dal crimine. Al fine di preservare la legge e mai per ottenere riconoscimenti o gloria personale, i membri della "gangster squad" (squadra anticrimine), una piccola unità della polizia di Los Angeles, agiscono in gran segreto e sotto anonimato per catturare Mickey Cohen, il boss più nefasto della città.
Ispirato a eventi realmente accaduti e diretto da Rubin Fleischer (Benvenuti a Zombieland), Gangster Squad è ambientato nel 1949 sullo sfondo dell'età dell'oro di Hollywood, che coincide anche con un momento di gran fermento per tutta la Los Angeles del secondo dopoguerra. Cohen (personaggio già apparso sullo schermo ad esempio in L.A. Confidential) esercitava il suo potere tenendo in pugno un manipolo di alti funzionari del governo e, sulla carta, nessuno appariva in grado di arginare la sua corsa. Per arrivare a Cohen ed evitare che Los Angeles divenisse come New York e Chicago terra di gangster, erano necessari dunque una buona dose di coraggio e, soprattutto, un modus operandi non proprio da manuale che porta i poliziotti ad agire allo stesso modo dei criminali.
LA SQUADRA ANTICRIMINE E I SUOI NEMICI
Basato sull'omonimo libro di Paul Lieberman, giornalista del Los Angeles Times, la sceneggiatura di Gangster Squad porta la firma di Will Beall, un ex detective della squadra omicidi della polizia di Los Angeles. Sebbene il libro di Lieberman copre un ampio arco temporale di eventi, la sceneggiatura di Beall parte dal momento in cui alla polizia di Los Angeles arriva come capo William (Bill) Parker, trovandosi di fronte a una città in espansione i cui affari facevano gola alla mafia occidentale. Uomo ligio al senso del dovere e della legalità, Parker non ha alcuna intenzione di scendere a patti con Cohen, come hanno fatto i suoi predecessori, e da quel momento diventa il suo principale nemico. Sullo schermo, Parker ha il volto di Nick Nolte, mentre Cohen - pubblicamente affascinante ma privatamente pericoloso - è interpretato da Sean Penn.
A causa dell'alto grado di corruzione, Parker non può mettere tutti i suoi uomini dietro Cohen ed è costretto a fare affidamento su un piccolo gruppo di agenti che, senza mandati di perquisizione e arresto, dovranno essere in grado di arrivare al cuore degli affari di Cohen con ogni mezzo possibile. A dirigere la squadra "clandestina" Parker sceglie il sergente John O'Mara, un uomo che è appena tornato dalla guerra e che vorrebbe finalmente vivere un momento di pace, senza ingiustizie e crimini legati al gioco d'azzardo, alla prostituzione e al traffico di droga. Ad interpretare O'Mara è Josh Brolin.
Nonostante preferisca agire per conto proprio e spesso anche in maniera disarmante, O'Mara lavora a stretto contatto con una squadra formata pressoché da disadattati come lui. Il primo uomo che O'Mara vuole con sé è il sergente Jerry Wooters, un altro reduce di guerra interpretato da Ryan Gosling e scelto per il suo istinto e la sua capacità di sopravvivenza. A differenza di O'Mara, Wooters ha cercato di adeguarsi alla nuova realtà circostante, perdendosi tra alcool e donne fino a quando accade qualcosa di terribile che gli fa capire che come uomo e come poliziotto non può rimanere inerme.
Ben presto diventa chiaro che Wooters ha un altro motivo per tenere d'occhio Cohen: Grace Faraday, un'ex aspirante attrice che ha trovato i riflettori non ad Hollywood ma al braccio di Cohen. Nonostante Grace sia la donna del boss, Wooters ne subisce il fascino e la trova rischiosamente irresistibile, dando vita a un inaspettato triangolo. Grace, personaggio totalmente inventato dallo sceneggiatore Beall, è interpretata da Emma Stone, tornata a lavorare sotto la regia di Fleischer dopo aver recitato nel suo Benvenuti a Zombieland.
Quando O'Mara riceve il compito di creare la gangster squad, la persona che lo aiuta a sceglierne i membri è la moglie Connie, interpretata da Mireille Enos. Seppur devastata dal vedere la gangster squad come una condanna a morte, Connie sceglie di rimanere accanto al marito cercando di essergli d'aiuto e suggerendogli di scegliere come suoi agenti coloro che, bocciati dal mondo, sono pieni di rabbia e voglia di riscatto. Il primo nome che Connie mette sul piatto è quello di Coleman Harris, un poliziotto che pattuglia una delle zone a più alta criminalità della città interpretato da Anthony Mackie. Il personaggio di Harris dà la possibilità alla sceneggiatura di poter raccontare anche della cultura afroamericana del periodo e del fermento intorno a Central Avenue.
Arruolato Harris, non occorre molto per convincern anche l'ufficiale Xornwell Keeler ad unirsi alla squadra. Keeler, nel ripulire Los Angeles dal crimine, intravede una possibilità per il futuro dei suoi figli e apporta il contributo della tecnologia alla missione, usando le attrezzature avanzate che dalla seconda guerra mondiale irrompevano nelle metodologie tradizionali della polizia. Ad interpretare Keeler è Giovanni Ribisi. Mentre Keeler rappresenta il futuro della polizia, l'agente Max Kennard è il simbolo delle indagini classiche. Simile a un vecchio uomo di legge del West, Max è interpretato da Robert Patrick.
Nel pattugliare la zona di Olvera Street, Kennard funge da mentore a Navidad Ramirez, un giovane poliziotto latino. Nonostante i pregiudizi razziali del periodo, per Kennard Ramirez è come un figlio e ad interpretarlo è Michael Peña.
Anche Cohen puòperò contare su una squadra di uomini disposti a tutto pur di difendere il suo impero. Il più importante di tutti è Karl Lockwood, il braccio destro interpretato da Holt McCallany.
Per arrivare a Cohen, la gangster squad ha però bisogno di qualcuno che possa far da intermediario. Il compito è reso meno indolore dalla presenza di Jack Whalen, una misteriosa figura che occupa un ruolo di primo piano tra la polizia e la preda e che è amico sin dall'infanzia di Jerry Wooters.
LA LOS ANGELES DEGLI ANNI QUARANTA
Gangster Squad è interamente girato a Los Angeles e dintorni, in luoghi storicamente riconoscibili tra cui spicca la Union Station. L'atmosfera della città, resa dal direttore della fotografia Dion Beebe girando in digitale ma con una combinazione di videocamere con lenti anamorfiche, richiama quella dei noir degli anni Quaranta mentre le scenografie di Maher Ahmad hanno provveduto a "cancellare" dalle strade i segni della modernità, prendendo ispirazione da oltre 30 mila immagini d'epoca.
Uno dei luoghi più importanti di tutta la storia è lo Slapsy Maxie, il nightclub in cui Cohen cena con i funzionari pubblici che tiene in pugno. Il locale è stato ricostruito in un magazzino vuoto di Bellflower, un quartiere simbolo dell'art déco. Mentre Cohen ha come suo "ufficio" lo Slapsy Maxie, il suo boss rivale Dragna - un italiano che è rimasto ancorato alle regole del Vecchio mondo - tiene banco al Club Figaro, ricostruito con un look da nightclub di Mocambo degli anni Quaranta nello storico Tower Theater di Broadway.
Lo storico Municipio di Downtown e la sua sala conferenze sono stati usati per l'ufficio di Bill Parker mentre l'Highland Park Police Station - la più antica stazione di polizia della città e sede del Museo della polizia - ha fatto da sfondo per la stazione di polizia di Burbank. Altre sequenze cruciali hanno trovato ambientazione al Park Plaza Hotel, alla Caffetteria Clifton e a Chinatown.
Ai costumi particolarmente fedeli allo stile dell'epoca creati appositamente da Mary Zophres fanno eco le ricerche di Douglas Fox per trovare le armi da far usare a gangster e poliziotti, tra cui alcuni pezzi risalenti alla seconda guerra mondiale. Tra le armi che è possibile ammirare in Gangster Squad, spiccano un fucile inglese Sten, un PPSh russo, una mitragliatrice MP40 e una Lewis dal calibro 7.7 (o 0.303, con il sistema di misurazione inglese) progettata nel 1911.
Particolare attenzione è stata poi riservata alle automobili. Circa 150 vetture storiche sono servite alla produzione e sul set si sono viste, tra le altre, una Packard 1938, una rara Packard Super 8 del 1949, diverse Cadillac. O'Mara guida poi una Ford Custom 1946 e Coleman Harris una berlina a quattro porte Plymouth del 1946.
Note
Lo stile di questo film, più che nel design pop vintage del neon, delle macchinone e dei cappelli, è rivelato da Sean Penn, diabolico malvivente che recita con le pupille agli angoli degli occhi come i personaggi di Dick Tracy. Il divertimento non manca. Il cinema, un po’ sì.
Trailer
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Commenti (4) vedi tutti
Se voglio vedere un film intitolato gangster squad mi aspetto sparatorie, ammazzamenti, crudeltà,malaffare.E poi non sempre nei film di questo genere si riconoscono armi ed auto da museo, nonché arredamenti&costumi d'epoca.Infine,mentre dietro una parete si canta"chica chica bum",dall'altra parte c'è il finimondo,beh,questo mi piace assai.Bel film
commento di PieroTroppo moderno, sarebbe bello vedere finalmente uno di questi film fatto in stile totalmente "revival", come si facevano veramente negli anni '40 e '50, soprattutto con poca violenza, vedi i vari Mann, Hathaway, Ray, Walsh, eccetera.
commento di moviemanLa legge si mette allo stesso livello dei delinquenti in questo film violento e truce. Anche volendo storcere il naso non si può nascondere che è un film con molte scene particolari e dal forte impatto.
commento di wang yuOccasione fallita che conferma senza lasciare spazio ai dubbi la crisi presente da vari anni in questo genere cinematografico.
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