Regia di Jeong-beom Lee vedi scheda film
Possono i blockbusters avere un'anima?Prima di vedere questo film(secondo incasso in patria nell'anno 2010) la mia risposta sarebbe stata negativa,ora non sono più tanto sicuro.The Man From Nowhere esibisce una confezione di lusso attorno a una sostanza fatta di violenza cruda,scene action che definire adrenaliniche è poco e il tipico lirismo che ho imparato a conoscere tipico di certo cinema orientale.Dirò di più il film sembra hongkonghese e non coreano come invece è.Ed è opera capace di creare una sorta di corto circuito con il cinema di Besson e dei suoi epigoni francesi tanto attratti a loro volta dal cinema orientale.Vi si possono rintracciare infatti evidenti analogie con la relazione uomo/bambina di Leon(anche se confrontarlo con il film di Jeong -beom Lee equivale a confrontare una foto col proprio negativo) oppure con il padre con passato e presente da agente segreto superaddesrato visto in Io vi troverò(Taken) diretto dal montatore di Besson,Pierre Morel.Ma qui siamo ad un altro livello sia formale che sostanziale,il film di Morel per quanto mi riguarda è decisamente modesto.Le scene action sono girate con tecniche all'avanguardia,Jeong-beom Lee rinuncia quasi del tutto alle coreografie arzigogolate tipiche delle scene action del cinema orientale in favore di sequenze geometriche quasi alla Michael Mann, probabilmente più nelle corde del cinema al di là dell'Oceano.Ma non esita a far trasalire con un finale di violenza inaudita(qui davvero orientale fino al midollo) e alcune scene che ancora mi sto chiedendo come diavolo siano state girate.C'è una scena ad esempio in cui il protagonista per fuggire dalla polizia corre lungo un corridoio e salta attraverso una vetrata al primo piano atterrando in strada e sembra che la telecamera atterri con lui in un vertiginoso pianosequenza! La sensazione è che ci sia qualche ritocco digitale e che non sia un pianosequenza però l'effetto è decisamente notevole.
The Man Form Nowhere è un film infidamente notturno in cui il gestore del banco dei pegni protagonista è un solitario alla ricerca della figlia che non ha mai avuto e a cui ha voltato le spalle quando lei ha avuto bisogno di lui.Questa bambina è la figlia della sua scapestrata vicina che ha rubato la droga alla persona sbagliata.E'il pentimento che lo fa lottare contro una banda terribile che spaccia droga,carte di credito e che traffica in organi,una volta che i bambini sono cresciuti.I bambini sono tenuti in una specie di comune alla Oliver Twist e da qui inviati per i loschi traffici.Poi c'è la polizia sulle tracce dei malviventi(una coppia di fratelli decisamente sopra le righe) e che arriva sempre col classico attimo di ritardo.
A parte la relazione con certo cinema francese The Man From Nowhereè un film cristallino nel suo assunto,non necessita di particolari intepretazioni.E' tutto lampante.Un contesto di grande cupezza e disperazione(i bambini impiegati come donatori d'organi e per altri traffici) in cui vengono inseriti giustizieri solitari dal passato oscuro(ma la vendetta è provocata da una crisi di coscienza) e notazioni di ironia rancida(le figure dei gangster decisamente sopra le righe più attenti alla propria camicia di Dolce & Gabbana che alla vita altrui).Da antologia il finale.La quiete delle lacrime dopo la tempesta di pallottole.
regia di grandissimo spessore tecnico
ottima prova
notevole
non male
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Adolfo,questo ti piacerà sicuramente...Accidenti kikisan,davvero?Sembrano due persone proprio diverse...qui Bin Won è veramente belloccio come dici tu....
grazie per l'intervento:i tuoi accostamenti cinematografici prestigiosi mi convincono tutti.Ho avuto netta la sensazione durante la visione di assistere a un film"occidentale" con attori orientali.Leon e Io vi troverò li ho presi solo ad esempio per sottolineare le analogie dei punti di partenza.Voice of murderer è già annotato.Il fatto che mi sia sfuggito che il tema della violenza su bambini sia molto battuta dal cinema orientale in questi ultimi è dovuta alla mia relativamente "nuova" frequentazione con questo tipo di cinema.Ancora ho tanto da conoscere in questo campo...
grazie riverrun i complimenti fanno sempre piacere.Diciamo che ho avuto buoni maestri ...
questo film è una stronzata unica... l'ho visto stasera alla prima al Far East Film Festival con il regista in sala.... è ridicolo... prevedibile e pieno di furbate, a partire dall'uso delle colonne sonore messe con tattica per forzare la lacrima... la gente è uscita dalla sala completamente stufa e scontenta... non so Bradipo che film abbia visto, ma credo l'abbia un pò enfatizzato troppo. Oppure semplicemente gli è piaciuto... In conclusione però noto che anche bradipo s'è accorto dell'evidente rimando della pellicola al cinema di Luc Besson...
è pacifico avere pareri diversi anche se a me non sembra di averlo enfatizzato:anzi ne ho sottolineato più la confezione che la sostanza.E anche il fatto che mi sembra un film pensato più all'esportazione che non al semplice mercato coreano...però a me è piaciuto e non mi ha forzato neanche mezza lacrima.Un saluto.
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