Regia di Chris Weitz vedi scheda film
E’ dura stare con un vampiro. Se ne accorge pure Bella (Kristen Stewart), distrutta al pensiero, nel giorno del suo diciottesimo compleanno, che l’amore della sua vita Edward Cullen (Robert Pattinson) non invecchierà mai mentre lei diventerà una megera decrepita. Proprio in una serata di “festa”, se così si può definire, nella fredda dimora della famiglia di Ed, una misera goccia di sangue scatena il putiferio e costringe il giovane ad una drastica decisione: andarsene, lasciando Bella nella disperazione e nello sconforto. Per fortuna ilneo-fusto Jacob (Taylor Lautner) penserà a rallegrarla un po’, almeno fino a quando non le giungerà voce che Edward potrebbe cercare la morte per mano della famiglia dei Volturi, in Italia…
Due ore e passa di noia mortale. Se il primo capitolo della saga di Stephenie Meyer (voto 6½) si reggeva su una trama quantomeno intrigante, che passava dal college movie al romantic per adolescenti condito da qualche mistero qua e là, il secondo si fa struggente love story che si poggia su dialoghi da strapparsi le vene e su una recitazione da fotoromanzo. Come in Twilight la struttura prevede una sola, unica scena un po’ movimentata nel finale, quando Edward viene sbattuto un po’ qua e un po’ là dai Volturi, mentre per tutto il tempo precedente non si vede l’ora che davvero qualche licantropo si sbrani voracemente questi tediosi succhiasangue. La sensazione è che sia la Stewart (sprecata) che Pattinson (imbambolato) si vergognino come dei cani per quello che sono costretti a dire e a fare, mentre il belloccio Lautner (17 anni e un fisico da culturista messo su in pochi mesi per non farsi scippare il ruolo) avrà un futuro assicurato in Beautiful accanto a Ridge e Brooke. Una boccata d’ossigeno arriva dalle new entry del cast, quasi tutte utilizzate per interpretare i temibili Volturi: Michael Sheen (Frost/Nixon) dona al suo Aro una sottigliezza non trascurabile, mentre Dakota Fanning nei pochissimi minuti in cui compare si mangia in un sol boccone tutto il resto della compagnia. Speriamo le sia dato più spazio nel prossimo episodio (uscita in estate, regia di David “30 giorni di buio” Slade, che dovrebbe promettere un po’ di sangue in più).
Le fan scatenate che sanno a memoria i libri hanno pane per i loro denti e si accontentano di questa messa in scena banale (opera di Chris Weitz, La Bussola d’Oro) e degli effetti speciali non all’altezza (frutto di un basso budget che consente alla saga di essere un enorme profitto commerciale). Per tutti gli altri, preparatevi a soffrire e a pregare che una delle mega-onde di 2012 nella sala a fianco alla vostra allunghi il suo raggio d’azione sulla cittadina di Forks.
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