Caden Cotard è un regista teatrale di New York la cui vita sta prendendo una brutta piega. La moglie, pittrice, lo ha piantato per andare a Berlino, portandosi via anche il figlioletto. Nemmeno la nuova relazione con una giovane attraente e ingenua decolla. A complicare le cose ci si mette anche una serie di disturbi fisici. Estremamente preoccupato Cotard trasferisce l'intera compagnia dal teatro a un capannone, dove mette in scena uno strano spettacolo che pian piano prevede l'intera ricostruzione della città che li circonda.
Note
Opera gigantesca e geniale sul modo in cui raccontiamo a noi stessi la vita e la morte: ci illudiamo di essere speciali, fondiamo i nostri legami sull’esito di audizioni quotidiane socialmente accettabili, sappiamo che tutti devono morire, ma segretamente siamo convinti che per noi non valga. Il corpo si sfalda come la narrazione, il tempo non si può raccontare se non raccontando il suo cortocircuito, l’amore non si può dire se non dicendo la sua assenza.
Il titolo fa riferimento alla sineddoche, ovvero al “procedimento linguistico espressivo... che consiste nel trasferimento di significato da una parola a un’altra in base a una relazione di contiguità intesa come maggiore o minore estensione, usando per es. il nome della parte per quello del tutto o viceversa (cit. dal vocabolario Treccani)
Pazzesco. Non ho capito ancota se sia geniale o stupido. È così sconclusionato che alla fine ha un senso. Incredibile.
La trama? Un regista vuole portare in scena la propria vita.... Nell'arco della sua vita
Citare Pirandello e Svevo, Miller e Pinter, Von Trier, Paul Thomas Anderson e Michael Haneke é esercizio fin troppo abusato, e certo non basta a sollevare il film oltre un giudizio di piena sufficienza e menzione d’onore per il grande, indimenticabile interprete.
La morte del grande P.Seymour Hoffman ha contribuito a recuperare una sua bellissima interpretazione risalente al 2008. Non lo è altrettanto il film: noioso, contorto, prolisso...
Filosofico e surreale, "Synechdoce, New York" è un film funereo, estremamente complesso e stratificato. Assistiamo al totale fallimento della vita privata di Caden, regista teatrale di successo. Lasciato dalla moglie fuggita a Berlino con la figlia Olive, in preda a psicosi ipocondriache e a manifestazioni patologiche di ogni genere, incapace di dare amore a chi lo meriterebbe, depresso e… leggi tutto
Che Synecdoche, New York arrivi sullo schermo sei anni dopo la sua produzione, e solo perché la morte di Seymour Hoffmann lo carica di un fascino funereo che all’occhio cinico e rapace della distribuzione fa gioco, é cosa perfettamente in linea con lo spirito dell’opera.
La morte, infatti, aleggia ovunque, nel film come nella realtà, ma é un… leggi tutto
Synecdoche, New York, va detto con sincerità, è un film deprimente, uno specchio di ansie, malumori e dubbi esistenziali riversati in pellicola e scaraventati con poco riguardo in faccia al pubblico. Film, come noto, destinato forse a cadere nell’oblio, almeno qui in Italia, ma recuperato dalla BIM a seguito della morte di Hoffman. Si tratta del primo lavoro come… leggi tutto
“Cintura nera di come si schiva la vita”, Michele Rech in arte ZeroCalcare, classe 1983 from Arezzo, Francia e Ponte Mammolo, compie con questo “Quando Muori Resta a Me”, facente parte del suo…
Recuperato finalmente questo capolavoro del cinema, attratto non principalmente dalla trama, ma da quanto questo attore ha lasciato un vuoto nel Cinema d'oggi e quello che poi questo film ne vuole raccontare! Con i suoi lati positivi e negativi della vita, del dramma che si vive e si percepisce! Un film di livello pazzesco capace di coinvolgere, non annoiare e trasmettere Tutto! Chapou!
…
V'ho chiamato magnifici ma, mi raccomando, non montatevi troppo la testa. Che criterio ho adottato per seguire altri utenti di filmtv? Una delle discriminanti, letta una recensione interessante, consiste nello…
Synecdoche, New York, va detto con sincerità, è un film deprimente, uno specchio di ansie, malumori e dubbi esistenziali riversati in pellicola e scaraventati con poco riguardo in faccia al pubblico. Film, come noto, destinato forse a cadere nell’oblio, almeno qui in Italia, ma recuperato dalla BIM a seguito della morte di Hoffman. Si tratta del primo lavoro come…
Ci sono opere maestose e universali, talmente pregne di strati di moltitudini di varietá emozionali che come un buco nero "sfondano" la linearitá del tempo e dello spazio, dove tutto si riduce all'inesorabilitá della morte e del nulla, ad una percezione naturale del freddo e inquietante vuoto dell'universo. Nonostante la forte presenza ricorrente dell'amore e dell'attrazione…
Non è assolutamente farina del mio sacco.....bensì degli autori Alberto Brumana, Carlo Prevosti, Sara Segrati e Marco Valsecchi, che nel 2010 pubblicarono un libro intitolato appunto "D!spersi - Guida ai…
Amo il Teatro, che a modesti livelli ho anche fatto, e trovarlo a volte abbinato all'altro piacere del Cinema mi da una grande gioia.
Questa passione, senz'altro condivisa da molti, mi ha portato a scegliere una…
Il film è stato girato a a Schenectady, una piccola città dello stato di Newyork, il cui nome, derivato dalla lingua mohawk (un linguaggio irochese), significa luogo al di là dei pini, che nella pronuncia inglese ricorda la pronuncia inglese di ”sineddoche”. (Schenectady è il titolo di un altro film, che in italiano è…
“Il tuo istruttore di scuola guida era uno junghiano?” “Sto pensando di finirla qui” (ma anche: “...di porre fine alle cose”), recita il titolo, allarmante, del romanzo…
“Sono dunque io l’uomo che giaceva sopra a quel letto?” - Charles Dickens, A Christmas Carol (Lo Spirito del Natale Futuro). Quattro racconti lunghi come ai tempi di “Different…
Convergenze parallele. “Si tratta di una coincidenza che esercita comunque un certo fascino sulla mia coscienza.” Elaborazione del lutto. Ricerca di riscatto nel tentativo di porre rimedio…
François Truffaut e la sua ben nota ed edita produzione critica si stagliano erculei su un'accolita di voci portate da venti d'ogni dove. Il grande franco ci allieta con opere di connazionali ripescate dalle…
Non una recensione, ma un pensiero breve: Kaufman senza il freno di dover sottostare alla regia di un altro (uno, per intenderci, che gli dica "stai esagerando") lascia completamente andare la sua megalomania. Un film difficile, folle, contorto, affascinante, inquietante, che non sarebbe potuto essere lo stesso senza Hoffman (che Dio lo abbia il gloria....ma forse dio non esiste e…
Sto elencando una serie di film perchè mi annoio, le ragazze non mi si filano e ho deciso di uccidere il tempo a colpi di tastiera. Eppure sto stronzo sembra non voler morire.
Quattro funerali e una trombata e mezzo potrebbe essere il sottotitolo di SYNECDOCHE, NEW YORK, se non il vero titolo. Prolisso, lento, farraginoso, confuso, contorto, velleitario, tra salti temporali a dir poco azzardati. Dai toni scuri e giallognoli, come la pipì del protagonista.
Un regista teatrale, colto da ipocondria e in crisi familiare e personale, impiega anni…
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Commenti (5) vedi tutti
Uno specchio di ansie, malumori e dubbi esistenziali riversati in pellicola e scaraventati con poco riguardo in faccia al pubblico
leggi la recensione completa di darkglobeIl titolo fa riferimento alla sineddoche, ovvero al “procedimento linguistico espressivo... che consiste nel trasferimento di significato da una parola a un’altra in base a una relazione di contiguità intesa come maggiore o minore estensione, usando per es. il nome della parte per quello del tutto o viceversa (cit. dal vocabolario Treccani)
leggi la recensione completa di laulillaPazzesco. Non ho capito ancota se sia geniale o stupido. È così sconclusionato che alla fine ha un senso. Incredibile. La trama? Un regista vuole portare in scena la propria vita.... Nell'arco della sua vita
commento di il drugoCitare Pirandello e Svevo, Miller e Pinter, Von Trier, Paul Thomas Anderson e Michael Haneke é esercizio fin troppo abusato, e certo non basta a sollevare il film oltre un giudizio di piena sufficienza e menzione d’onore per il grande, indimenticabile interprete.
leggi la recensione completa di yumeLa morte del grande P.Seymour Hoffman ha contribuito a recuperare una sua bellissima interpretazione risalente al 2008. Non lo è altrettanto il film: noioso, contorto, prolisso...
leggi la recensione completa di hallorann