Renata, Joey e Flyn sono tre sorelle, la cui vita resta sconvolta dalla decisione del padre di abbandonare la famiglia. Eva, la madre, tenta dapprima di suicidarsi con il gas, poi, quando il marito, ottenuto il divorzio, si risposa, la donna si annega nell'Oceano. Joey tenta invano di salvarla, ed è a sua volta salvata a stento dalle altre due.
Note
Dopo essersi affermato come un grande comico, Woody Allen sorprende tutti con questo cambiamento di registro. Il film testimonia senza quanto il suo autore si senta debitore verso il cinema di Bergman e inaugura una fase nuova nella carriera del cineasta newyorkese.
Chiaro omaggio a Bergman in un film dalla regia pressoché perfetta (sembra proprio un'opera del regista svedese) e dalle altrettanto perfette interpretazioni attoriali. Un gran dramma ! 8.5
La comicità di Allen viene temporaneamente accantonata in un lavoro quasi bergmaniano, alle prese con una famiglia davanti ad una difficile separazione, e dove il grande regista newyorkese mostra la consueta mestria nel parlare di sentimenti (questa volta principalmente in chiave drammatica)
Impietoso ritratto di genitori che fanno a gara per castrare i figli, e di figli che non fanno tesoro della (raggiunta?) consapevolezza di capire cosa NON fare. Voto: 8 (otto).
Visto almeno 30 anni fa, e dimenticato. Rivisto ora, ho faticato a non pensare ad altro durante la visione. Noioso, non emoziona, la critica al mondo borghese tipica di Woody qui è pretestuosa e didascalica. Unica nota positiva: l'inserimento del personaggio rinfrescante della seconda moglie. Voto 5.
L'influsso di Bergman è evidente, palpabile, ma pure quello di Cechov è chiaramente avvertibile in questa attenta ed impietosa analisi di un 'gruppo di famiglia in interni'. Un film magnifico, intenso e struggente; una vigorosa sterzata rispetto alla precedente ed ormai consolidata poetica del grande cineasta newyorchese...
Stretto in una micidiale geometria degli spazi fisici va in scena l'abisso psichico di una famiglia intellettuale borghese, nel suo smarrimento inghiottito di ansie edipiche e voracità psicotiche, che la civilizzazione può solo fagocitare anziché arginare. Riferimenti a Bergman certo, ma anche a Polanski. 9,5
Una vera e propria noia. 90 minuti di dialoghi che non vengono mai interrotti quasi sempre girati in interni. E poi che razza di film drammatico è questo che non fa riflettere per niente e non trasmette emozioni??
Mi riesce ancora difficile pensare che questo film porti la firma di Woody Allen.E'così triste e negativo,ma soprattutto intenso.Mi ha davvero sorpreso.Positivamente.
Ho dovuto rivedere "Interiors" a distanza di anni perché non lo ricordavo più, e mi ha fatto ancora una buona impressione. Il primo film esplicitamente bergmaniano di Woody Allen non raggiunge i livelli di "Annie Hall" e "Manhattan", i due capolavori fra cui si trova incastrato nella filmografia dell'autore, ma è comunque un'opera rigorosa, che ci offre un'immagine… leggi tutto
Tiè. Woody spiazza. Niente sorrisi sulle labbra, meno che mai risate beffarde di dissacrante poeticità. È il primo regalo che Allen fa al suo pubblico più iconoclasta, forse anche il più critico e il primo sgarro a quello più rigorosamente legato alla maschera-alleniana. Il registattore non compare mai sullo schermo: sta più che mai dietro la mdp,… leggi tutto
Dopo lo strepitoso successo di "Io e Annie", Woody Allen non poteva fare un azzardo maggiore che girare un film bergmaniano fatto di dialoghi introspettivi, crisi familiari e un'atmosfera drammatica distante anni luce dal suo primo modo di fare cinema (e forse non è un caso se, l'anno dopo, tornerà alla commedia brillante con il suo capolavoro "Manhattan"). Tuttavia l'arte del fare…
Top 7 su 52 film diretti più "Play It Again Sam". E considerando le pellicole originali, perché nella distribuzione italiana i film sono stati spesso tradotti in modo terribile, risultando meno belli di…
Dopo tanti anni di matrimonio una donna viene abbandonata dal marito. Anche la vita sentimentale delle figlie è in crisi, loro sapranno risolvere la cosa, i genitori invece...
Ricordato, soprattutto, perché è il primo film, tra i suoi diretti, dove Woody Allen non compare come attore in realtà dovrebbe essere menzionato anche per alcune trovate…
Nella sottile regia di Woody Allen e nella fatale catarsi familiare, si dipanano traumi e insofferenze esistenziali, che avvolgono i personaggi nell’ombra del retaggio borghese e nella bellezza monocolore fotografata da Gordon Willis. Bergmaniano nell’anima, allenniano nell’assunto, è un film di una potenza emotiva straordinaria. Cast di bravura maniacale con…
E come ogni fine/inizio anno mi trovo a fare il bilancio dei film che ho gustato nei dodici mesi precedenti alla data di "giudizio". Ricco è stato l'anno trascorso di visioni che hanno ampliato la mia cultura e…
Ad un certo punto della carriera di Woody Allen che sguazza nella commedia che, a dire il vero, si avvicina di più alla satira nuda e cruda, compare Interiors che sembra avere il netto intento di sbatterci in faccia la capacità di Allen di far riflettere e anche intristire dopo che non aveva osato altro che farci ridere.
Arthur è sposato con Eve, fa l’avvocato…
Diretto da Woody Allen, Attori: Kristin Griffith - Flyn, Mary Beth Hurt - Joey, Richard Jordan - Frederick, Diane Keaton - Renata, E.G. Marshall - Arthur, Geraldine Page - Eve, Maureen Stapleton - Pearl, Sam Waterston - Mike. Renata Joey e Flyn sono tre sorelle la cui vita viene stravolta, quando il padre decide di lasciare la loro madre. Eve una splendida Geraldine Page tenta…
Tre sorelle, una madre depressa e un padre che vuole sposarsi con una sconosciuta. Rimpianti, dolori, crisi professionali, il talento che manca per realizzare ciò che si vuole. Insieme a Settembre e a Un’altra donna, Interiors è il film di Allen che risente di più dell’influenza di Bergman e, dei tre, è il più cupo e privo di luce. Si può…
Stretta in una micidiale geometria degli spazi fisici interni, quest’opera mette in scena l'abisso psichico di una famiglia intellettuale borghese, nel suo smarrimento inghiottito di ansie edipiche tra le figlie e il padre e voracità psicotiche della madre, tutti coinvolti in una civilizzazione che può solo fagocitare anziché arginare il magma che li caratterizza.…
E' una Playlist semplice semplice, apertissima ai Vostri contributi (e critiche).
Io mi sono limitato ad indicare di massima una coppia per ciascun decennio, a partire dagli anni venti del secolo scorso.
Sono coppie…
Dopo Io e Annie, Allen gira un film che taglia definitivamente con la prima parte della sua carriera. Un'opera estremamente pessimista che rivela la visione tragica del suo autore senza alcun filtro quanto meno sarcastico. Un film difficile da digerire, dove un fiume di dialoghi porta lentamente in superficie l'ipocrisia e il falso moralismo della famiglia borghese.
Ho dovuto rivedere "Interiors" a distanza di anni perché non lo ricordavo più, e mi ha fatto ancora una buona impressione. Il primo film esplicitamente bergmaniano di Woody Allen non raggiunge i livelli di "Annie Hall" e "Manhattan", i due capolavori fra cui si trova incastrato nella filmografia dell'autore, ma è comunque un'opera rigorosa, che ci offre un'immagine…
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Commenti (11) vedi tutti
Chiaro omaggio a Bergman in un film dalla regia pressoché perfetta (sembra proprio un'opera del regista svedese) e dalle altrettanto perfette interpretazioni attoriali. Un gran dramma ! 8.5
commento di fra_pagaLa comicità di Allen viene temporaneamente accantonata in un lavoro quasi bergmaniano, alle prese con una famiglia davanti ad una difficile separazione, e dove il grande regista newyorkese mostra la consueta mestria nel parlare di sentimenti (questa volta principalmente in chiave drammatica)
leggi la recensione completa di galavernaImpietoso ritratto di genitori che fanno a gara per castrare i figli, e di figli che non fanno tesoro della (raggiunta?) consapevolezza di capire cosa NON fare. Voto: 8 (otto).
commento di Roberto MorottiVisto almeno 30 anni fa, e dimenticato. Rivisto ora, ho faticato a non pensare ad altro durante la visione. Noioso, non emoziona, la critica al mondo borghese tipica di Woody qui è pretestuosa e didascalica. Unica nota positiva: l'inserimento del personaggio rinfrescante della seconda moglie. Voto 5.
commento di ezzo24L'influsso di Bergman è evidente, palpabile, ma pure quello di Cechov è chiaramente avvertibile in questa attenta ed impietosa analisi di un 'gruppo di famiglia in interni'. Un film magnifico, intenso e struggente; una vigorosa sterzata rispetto alla precedente ed ormai consolidata poetica del grande cineasta newyorchese...
commento di DavideKingInk80Allen malinconico e drammatico racconta, attraverso la storia di una famiglia, il malessere dei sentimenti.
leggi la recensione completa di LIBERTADIPAROLA75Convincente.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiStretto in una micidiale geometria degli spazi fisici va in scena l'abisso psichico di una famiglia intellettuale borghese, nel suo smarrimento inghiottito di ansie edipiche e voracità psicotiche, che la civilizzazione può solo fagocitare anziché arginare. Riferimenti a Bergman certo, ma anche a Polanski. 9,5
leggi la recensione completa di logosUna vera e propria noia. 90 minuti di dialoghi che non vengono mai interrotti quasi sempre girati in interni. E poi che razza di film drammatico è questo che non fa riflettere per niente e non trasmette emozioni??
commento di XANDERinterni apparentemente perfetti. invece dentro scorre del sangue.
commento di leonardo4itMi riesce ancora difficile pensare che questo film porti la firma di Woody Allen.E'così triste e negativo,ma soprattutto intenso.Mi ha davvero sorpreso.Positivamente.
commento di andystarsailor