Roma, 1978: Chiara diventa la "vivandaia" di Aldo Moro dopo il suo sequestro da parte delle Brigate Rosse. La ragazza fatica a conciliare la lotta armata con la vita di tutti i giorni, fatta di lavoro, fidanzato e rapporti con familiari, amici e colleghi.
Note
Tutto costruito sul "privato" della protagonista (la giovane brigatista che vive la schizofrenica doppia esistenza di impiegata e carceriera/carcerata), sulle silenziose relazioni che si intrecciano nella casa di via Gradoli (corpi che si appoggiano a dormire di fianco a lei nel letto, la presenza fantasmatica rinchiusa nell'anfratto nel muro, la sua voce, il gatto, i canarini, il terrore degli occhi dei vicini), _Buongiorno, notte_ ci racconta forse molto di più sull'oggi che su quel particolare momento della nostra storia. Con le sue sfilate di politici, ripresi dai servizi televisivi dell'epoca, con i suoi cenni di televisione-spazzatura (che proprio in quegli anni cominciò a rodere i nostri cervelli), e soprattutto con la sua privata ostinazione, con il suo "fuori" angosciante e minaccioso (le due sequenze al Ministero, tra scale e ascensori, che fotografano l'aria e la paura che si respiravano), descrive i germi che si sono insinuati nella nostra realtà e indica con chiarezza chi li ha seminati. Come in _L'ora di religione_, per Bellocchio l'unica via di sopravvivenza è tracciata dal sogno: Moro/Herlitzka, che si ostina ad andarsene libero nell'immaginazione di Chiara, ha la stessa espressione di Castellitto che ritrova la propria libertà nel finale di quel film. Questi fantasmi hanno qualcosa da insegnarci.
Il versante politico del racconto si incorpora nei risvolti psicanalitici del film, le cui introspezioni psicologiche dei personaggi approdano ad una profonda riflessione sulle contraddizioni delle B.R. ed in generale dell'uomo, incapace di ribellarsi senza l'utilizzo della violenza. Musiche invadenti, scarsa componente drammatica. Voto 7,5.
Nelle note c'è un errore: il luogo della prigionia di Moro è stato VIA MONTALCINI! In via Gradoli c'era solo una residenza di Mario Moretti (ed armi delle BR) e non c'entra nulla col rapimento.
Una riscrittura, a tratti onirica ma certamente toccante e di grande forza, dei 55 giorni più bui della Repubblica Italiana. Purtroppo quella che da molti viene definita “la notte della Repubblica” non risulterà la figlia unica del terrorismo dell’estrema sinistra.
Aver concentrato l'attenzione sui terroristi e sulla casa-prigione non permette una chiara rivisitazione dei fatti; però, è un importante a uno degli avvenimenti più controversi della storia contemporanea italiana.
Il film che fa capire qualcosa degli anni di piombo senza ricorrere alla rigida rappresentazione dei fatti, ma che invece usa la creatività e l'acume dell'artista.
La prigionia di Moro attraverso i suoi rapitori è un operazione tanto rischiosa, quanto interessante. E ci voleva proprio un regista intelligente come Bellocchio per renderla un film denso e solido.
Più un film-tv che un film di Bellocchio. La protagonista è la dolce-terribile brigatista ma il personaggio non è credibile, sembra preso in prestito da una fiction!
Un film emozionante, forse non bellissimo come "L'ora di religione", ma altrettanto denso di significati e necessario. Sa colpirti allo stomaco, ma con delicatezza. Da non perdere.
tanti pugni nello stomaco. intenso, forte,vero. c'è poca politica è vero e ci sono solo individui che si confrontano, che fingono, che soffrono. è un film che fa soffrire perchè scava dentro.
Per un periodo ancora piuttosto oscuro come quello degli anni di piombo che ha contraddistinto la storia del nostro paese dai primi anni settanta alla prima metà degli ottanta, il cinema ha riservato un'attenzione che non può ancora oggi dirsi compiuta. Nonostante una serie di film che con efficacia ha cercato di affrontare il tema e di descrivere il malessere profondo che ha… leggi tutto
Un occhio furtivo ci introduce in un piccolo, opprimente antro segreto: lì, scruta in cerca di una persona; forse una tra le più importanti di quel periodo storico, o forse, paradossalmente, una tra le tante che ha avuto la sfortuna di ricoprire un incarico istituzionale nella notte della nostra storia repubblicana (Snaporaz68), o forse entrambe le cose: certamente, un uomo….ma si può anche… leggi tutto
La chioma della prima domanda che piomba addosso è: perché prendere "in prestito" il titolo (che poi non è un titolo, perché le poesie di Emily non avevano titolo) di una delle splendenti e acquatiche gemme eterne di una delle massime poetesse di tutti i tempi? Lo stesso Marco Bellocchio ha detto che il film è impregnato di un' "atmosfera alla Emily Dickinson". Sinceramente, l' unica… leggi tutto
Il rapimento e successivo assassinio di Aldo Moro, nel 1978, ad opera delle Brigate Rosse, caratterizzò il momento più buio degli "anni di piombo". Il film racconta quel periodo e quell'evento, seguendo le vicende di Chiara - personaggio di fantasia, ispirato a due donne coinvolte nel rapimento - appartente alla citata organizzazione e tra i carcerieri del celebre uomo politico.…
Rivisto a distanza di vent'anni dalla sua uscita, "Buongiorno,notte" trasmette ancora tutta l'inquietudine di anni che sono stati tra i più bui della storia repubblicana. Il sequestro, e la successiva uccisione dell'onorevole Aldo Moro, presidente della Democrazia Cristiana ed esponente di spicco della politica del compromesso storico, sono in realtà per Bellocchio solo un viatico…
A 25 anni dal rapimento di Aldo Moro, Marco Bellocchio - assoldato dalla Rai - prova a immaginare come potesse svolgersi il quotidiano all'interno dell'appartamento di via Montalcini nel quale lo statista democristiano (impersonato da uno straordinario Roberto Herlizka che non fa rimpiangere Gian Maria Volontè) fu tenuto prigioniero per quasi due mesi. Ispirato al romanzo Il prigioniero,…
Marco Bellocchio ci parla dei suoi inizi al Centro Sperimentale di Cinema di Roma, nel quale era entrato per studiare recitazione (ispirato da Marlon… segue
Marco Bellocchio affronta un argomento spinoso, che avrebbe fatto tremare i polsi a chiunque come il rapimento e l'uccisione di Aldo Moro da parte delle Brigate rosse, e ne esce a testa alta. "Buongiorno notte" é una ricognizione sul nostro passato che dice molte cose anche sul nostro presente. Ispirandosi seppur liberamente al libro "Il prigioniero" della ex terrorista Braghetti, il…
...e qualche fantasma.
Tra i politicanti quanti patetici e inutili buffoni: il perfetto specchio del paese che dopo trent’anni di safari frigna e raglia cori…
Marco Bellocchio affronta un avvenimento di fondamentale importanza all’interno della Storia d’Italia come solo i grandi del cinema italiano sanno fare, ovvero con lucidità ed ammirevole consapevolezza. Il regista, rimanendo coerente con la sua poetica, fa passare in secondo piano il versante politico del racconto, ma al contempo lo incorpora perfettamente nei risvolti…
Per la mia generazione, la figura di Aldo Moro ha due volti. Il primo è quello attuale-ufficiale, di un martire il cui sacrificio ha segnato il punto critico dopo il quale il brigatismo rosso, con i suoi proclami, le sue minacce e soprattutto la sua intolleranza, è finito nella pattumiera della storia.
Il secondo volto è una vaga percezione, quasi un deja-vu, di…
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Commenti (24) vedi tutti
Film inutile che non porta nulla di nuovo sotto il sole. Colonna sonora invadente.
commento di gruvierazIl versante politico del racconto si incorpora nei risvolti psicanalitici del film, le cui introspezioni psicologiche dei personaggi approdano ad una profonda riflessione sulle contraddizioni delle B.R. ed in generale dell'uomo, incapace di ribellarsi senza l'utilizzo della violenza. Musiche invadenti, scarsa componente drammatica. Voto 7,5.
leggi la recensione completa di rickdeckardBuongiorno, notte. Il rapporto con gli oggetti: una lettura spietata del terrorismo.
leggi la recensione completa di H BakshiNelle note c'è un errore: il luogo della prigionia di Moro è stato VIA MONTALCINI! In via Gradoli c'era solo una residenza di Mario Moretti (ed armi delle BR) e non c'entra nulla col rapimento.
commento di ForestOneUna riscrittura, a tratti onirica ma certamente toccante e di grande forza, dei 55 giorni più bui della Repubblica Italiana. Purtroppo quella che da molti viene definita “la notte della Repubblica” non risulterà la figlia unica del terrorismo dell’estrema sinistra.
leggi la recensione completa di michemarAver concentrato l'attenzione sui terroristi e sulla casa-prigione non permette una chiara rivisitazione dei fatti; però, è un importante a uno degli avvenimenti più controversi della storia contemporanea italiana.
commento di Arpo05Il film che fa capire qualcosa degli anni di piombo senza ricorrere alla rigida rappresentazione dei fatti, ma che invece usa la creatività e l'acume dell'artista.
leggi la recensione completa di KurtisonicLa prigionia di Moro attraverso i suoi rapitori è un operazione tanto rischiosa, quanto interessante. E ci voleva proprio un regista intelligente come Bellocchio per renderla un film denso e solido.
commento di Utente rimosso (Luke Vacant)Bel film
commento di antonio de curtisUn’opera politica (imparziale), storica (ben ricostruita, anche grazie ai tg di allora), agghiacciante (voto 8).
commento di CarrelsCapolavoro assoluto, Bellocchio e' un genio, Maya Sansa divina.
commento di ligetiPiù un film-tv che un film di Bellocchio. La protagonista è la dolce-terribile brigatista ma il personaggio non è credibile, sembra preso in prestito da una fiction!
commento di sonicyouthBuon film, interpretazioni sopra le righe. Voto 7 1/2
commento di alex77VOTO 7 PENA DI MORTE per gli assassini delle brigate rosse.hanno la testa piena di stronzate.il film è bello,gli attori quasi tutti scadenti
commento di arcarsenalSplendido racconto sul caso Aldo Moro, ben interpretato ma sopratutto ben sceneggiato. voto 7.5 (ma meriterebbe anche di più)
commento di Mo_Cuishle7.5
commento di nico808,5
commento di incallitocapolavoro
commento di bicklec'è qualcosa che non mi convince, ma il film è bello sopratutto perchè visto da un punto di vista particolare.
commento di Dr.LynchOrribile, come L'ora di religione. Scontato, banale, retorico, inutile.
commento di tikidaUn film emozionante, forse non bellissimo come "L'ora di religione", ma altrettanto denso di significati e necessario. Sa colpirti allo stomaco, ma con delicatezza. Da non perdere.
commento di MoritzOttimi intenti, ma il film risulta di stampo troppo televisivo e la storia è inverosimile. gradevole, ma non coinvolgente.
commento di dr.enacoidUn film splendido che mi ha colpito al cuore e che mi ha fatto soffrire e commuvere per l'assurdo omicidio di Aldo Moro. Bravo Bellocchio.
commento di florentia violatanti pugni nello stomaco. intenso, forte,vero. c'è poca politica è vero e ci sono solo individui che si confrontano, che fingono, che soffrono. è un film che fa soffrire perchè scava dentro.
commento di manù