La storia di una famiglia italiana dalla fine degli anni Sessanta a oggi. Al centro le vicende di due fratelli, Nicola e Matteo che all'inizio condividono sogni, speranze, letture e amicizie finché l'incontro con Giorgia, una ragazza psichicamente disturbata, non segnerà il destino di entrambi: Nicola deciderà di diventare psichiatra, Matteo di abbandonare gli studi ed entrare in polizia. Accanto a loro i genitori, Angelo e Adriana e due sorelle: Giovanna, entrata giovanissima in magistratura e Francesca, la minore, che sposerà Carlo, il migliore amico di Nicola, destinato a un importante ruolo alla Banca d'Italia e per questo motivo nel mirino dei terroristi durante gli anni di piombo.
Note
Due densissimi atti per un lungo e a tratti straziante affresco che parte nel 1966 e arriva ai giorni nostri: il precedente del capolavoro di Marco Tullio Giordana è un'altra pellicola italiana dalle identiche coordinate e ambizioni storiche - Novecento di Bernardo Bertolucci - anch'esso distribuito nei cinema in due parti. Li accomuna, altresì, la sottotraccia melodrammatica (Giordana confessa di avere pensato a Fassbinder), il respiro grande dell'opera lirica, l'assoluta mancanza di vergogna nel bagnarsi con le lacrime della vita, con l'assoluto e la purezza (il tormentato personaggio di Matteo, per il quale si tifa: e grazie ad Alessio Boni), con la coerenza e l'etica (Nicola: un'altra straordinaria testimonianza di Lo Cascio), con il ripudio e le scorciatoie (l'intensa, ispida brigatista di Sonia Bergamasco), con il feroce pragmatismo istituzionale (il pacato, sottile Carlo di Gifuni, qui alla sua prova cinematografica più matura). Il meglio e il peggio di una generazione, pasolinianamente contrastata, coinvolta e distaccata, calda e distratta, come un'opera al nero di Rainer Werner Fassbinder appunto.
Intenso, imperfetto, appassionato. Capolavori come Novecento o C'eravamo tanto amati o La famiglia restano inarrivabili, certo. Ma questo è ottimo cinema italiano che cerca di raccontare questo paese e le sue contraddizioni
Marco Tullio Giordana regala 6 ore che scorrono veloci come un fiume in piena, raccontando le vicende di una famiglia a partire dagli anni '60 e fino all'inizio del Duemila, attraversando vicende storiche e personali che appassionano come un romanzo di Emile Zola o di Boris Pasternak
Occasione sprecata per sceneggiatura e alcuni attori che lasciano l'amaro in bocca. Si nota il tentativo di intrecciare le storie personali con quelle sociali, ma spesso è artefatto o stereotipato.
Ha i suoi momenti di calo, specialmente nella seconda parte, ma ci sono anche tante cose buone. Rivisto dopo 15 anni non ha perso nulla delle sua potenza emotiva. Voto: 7,5. PS: Qualcuno ha il numero di telefono di Maya Sansa? Vorrei farmi fotografare.
Sebbene in certi punti mi sia quasi addormentato devo ammettere che il lavoro è ben fatto. Rimane questo grande problema del cinema italiano: niente brillantezza e 0 vivacità. Siamo terribilmente seri e didattici.
Il classico mattone italiano della durata di 6 ore!!!!! Primissimi piani e dialoghi osceni. A stento sono arrivato a un'ora e mezzo. Il resto lo lasciato perdere
Visione davvero travolgente. Un fiume di sentimenti e emozioni che ho trovato molto vicini alla realtà e per niente superficiali o banali. Certo, non perfetto. Voto 9.
Giordana ha fatto rivivere a noi cinquantenni uno "spaccato" della nostra esistenza. Molto poetiche alcune immagini - come l'alluvione di Firenze -. Grande lo Cascio.
e che dire? è meraviglioso. Coinvolgente, appassionante, commovente. Il ritratto di un'Italia in lotta. Bravissimi gli attori, specialmente Jasmine Trinca
Che grande film, che emozioni, che sicerita', questo film ha tutte le carte in regola, per definirsi un capolavoro.E' il classico film che ti rimane dentro per tutta la vita. Piu' che ottimo.
Non so davvero se quella di cui si parla in questo film fosse la meglio gioventù, coinvolta come fu in anni difficili e in situazioni devastanti come il terrorismo. Ma questa pellicola è, almeno per me, quanto di meglio ha saputo produrre il cinema italiano negli ultimi dieci anni.
Capolavoro! Uso questo termine senza paura pensando a La Meglio Gioventù di Marco… leggi tutto
Un'opera di 6 ore non si può non approcciare mettendo la durata al centro del giudizio. Si può ammetterlo oppure no, ma - nel bene e nel male - se fai un film che dura come 3 film medio-lunghi, sai già che stai puntando su quello buona parte del risultato.
Il fatto di sviluppare la narrazione su una simile durata offre delle opportunità senza pari. Vorrei… leggi tutto
Un Heimat mancato. Storia di una famiglia di statali residenti nella Capitale del paese dei "Dinosauri" (così si autodefinisce il professore universitario).
Solite banalità italiche tante care agli intellettuali italici di Stato, di destra e di sinistra. Si salvano solo gli attori (Jasmine Trinca, ecc..) ed il montaggio. Film consigliato ai dipendenti… leggi tutto
La prima parte l'ho trovata più convincente della seconda (so che per molti non è stato così e ne son rimasti scontenti, e posso anche capirlo, tranne quando tale scontento è figlio delle pippe ideologiche da frustrati, questo mi lascia del tutto indifferente e anzi è per me indice che probabilmente qualcosa di 'buono e giusto' c'è). Peccato, anche se la…
' un grande affresco dell'Italia attraverso le vicende di una famiglia (a partire dagli anni '60 e fino all'inizio del nuovo secolo) questo sincero omaggio di Marco Tullio Giordana, appassionante e coinvolgente sia perchè si vede in controluce la storia soggettiva che ognuno in fin dei conti ha vissuto, fatta di legami familiari altalenanti, amori quasi dimenticati che ritornano a galla,…
Domanda: La legge di Lidia Poët si apre con una scena di sesso abbastanza forte, un cunnilingus. Risposta: Me la ricordo, ci abbiamo messo nove ore a girarla… (Ma sono molto serena con la mia…
Un'opera di 6 ore non si può non approcciare mettendo la durata al centro del giudizio. Si può ammetterlo oppure no, ma - nel bene e nel male - se fai un film che dura come 3 film medio-lunghi, sai già che stai puntando su quello buona parte del risultato.
Il fatto di sviluppare la narrazione su una simile durata offre delle opportunità senza pari. Vorrei…
Un Heimat mancato. Storia di una famiglia di statali residenti nella Capitale del paese dei "Dinosauri" (così si autodefinisce il professore universitario).
Solite banalità italiche tante care agli intellettuali italici di Stato, di destra e di sinistra. Si salvano solo gli attori (Jasmine Trinca, ecc..) ed il montaggio. Film consigliato ai dipendenti…
...e qualche fantasma.
Tra i politicanti quanti patetici e inutili buffoni: il perfetto specchio del paese che dopo trent’anni di safari frigna e raglia cori…
Come calava presto ora, il buio! […] Venne l’inverno. […] E finalmente fu maggio. Quattro o cinque righe. “Ecco, questa era la storia di Dorie Paige.” Un mondo. Una vita. …
Se non ti chiami Francis Ford Coppola e non stai dirigendo "Il padrino", difficilmente riuscirai a sostenere toni epici e intensi per la durata di un'intera generazione. E infatti "La meglio gioventù" ha i suoi momenti di calo, specialmente nella seconda parte, quando i cliché da fiction nazional-popolare emergono in tutta la loro pesantezza. Tremende, ad esempio, le sequenze che…
Dopo innumerevoli, forse prosaiche, forse stancanti, forse vetuste, liste di "migliori film", "migliori film misconosciuti" ecc. ecc., poteva forse mancare un'ulteriore arrogantissima lista della Migliori Serie…
Film sulle caratteristiche migliori di un certo essere "italiano", Nicola e Matteo (l'Entusiasmo e la Rabbia); elogio del viaggio come scoperta che serve anche a rafforzare l'amore per le persone e la bellezza unica del proprio paese; ma anche disgusto (non ci puo' essere cosi tanta rabbia se non vi fosse altrettanto amore) per l'Italia e I suoi infiniti tumori sociali e umani; elogio della…
"Quale sollievo non ha vita breve, se ha vita breve perfino la vita." La Compassione Crudele di una Mise en Abyme MidWestern. “AnyThing Is Possible”, e queste sono le genti che l'omonima protagonista…
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Commenti (25) vedi tutti
Intenso, imperfetto, appassionato. Capolavori come Novecento o C'eravamo tanto amati o La famiglia restano inarrivabili, certo. Ma questo è ottimo cinema italiano che cerca di raccontare questo paese e le sue contraddizioni
commento di MarcoTMarco Tullio Giordana regala 6 ore che scorrono veloci come un fiume in piena, raccontando le vicende di una famiglia a partire dagli anni '60 e fino all'inizio del Duemila, attraversando vicende storiche e personali che appassionano come un romanzo di Emile Zola o di Boris Pasternak
leggi la recensione completa di galavernaOttima fiction, ma sempre di fiction si tratta, manca del tutto il taglio cinematografico.
commento di ssiboniOccasione sprecata per sceneggiatura e alcuni attori che lasciano l'amaro in bocca. Si nota il tentativo di intrecciare le storie personali con quelle sociali, ma spesso è artefatto o stereotipato.
leggi la recensione completa di Souther78Un "Heimat" che non ce l'ha fatta.
leggi la recensione completa di sardinianun inno al politically correct. atroce conclusione di retorica buonista da manuale.
commento di gherritCapolavoro assoluto!!!
commento di clarequiltyHa i suoi momenti di calo, specialmente nella seconda parte, ma ci sono anche tante cose buone. Rivisto dopo 15 anni non ha perso nulla delle sua potenza emotiva. Voto: 7,5. PS: Qualcuno ha il numero di telefono di Maya Sansa? Vorrei farmi fotografare.
leggi la recensione completa di andenkoSebbene in certi punti mi sia quasi addormentato devo ammettere che il lavoro è ben fatto. Rimane questo grande problema del cinema italiano: niente brillantezza e 0 vivacità. Siamo terribilmente seri e didattici.
commento di near87Il classico mattone italiano della durata di 6 ore!!!!! Primissimi piani e dialoghi osceni. A stento sono arrivato a un'ora e mezzo. Il resto lo lasciato perdere
commento di XANDERVisione davvero travolgente. Un fiume di sentimenti e emozioni che ho trovato molto vicini alla realtà e per niente superficiali o banali. Certo, non perfetto. Voto 9.
commento di Max76Bello, bello, bello. 10
commento di simonGiordana ha fatto rivivere a noi cinquantenni uno "spaccato" della nostra esistenza. Molto poetiche alcune immagini - come l'alluvione di Firenze -. Grande lo Cascio.
commento di liutprande che dire? è meraviglioso. Coinvolgente, appassionante, commovente. Il ritratto di un'Italia in lotta. Bravissimi gli attori, specialmente Jasmine Trinca
commento di Believerla meglio gioventù è proprio quando credi che tutto è bello…
commento di valinbellissimo…struggente…cinema di serie a.
commento di rosario40 anni di storia italiana per conto mio meritavano qualcosa di più che una fiction. A parte la tematica, non c'è proprio niente.
commento di Pai MeiSplendido affresco italiano dipinto in 40 anni di storia. Da brividi.
commento di antimesChe grande film, che emozioni, che sicerita', questo film ha tutte le carte in regola, per definirsi un capolavoro.E' il classico film che ti rimane dentro per tutta la vita. Piu' che ottimo.
commento di Toto74Finalmente, era tanto tempo che non vedevo un bel film!
commento di butterflysecondo me uno dei migliori film italiani mai realizzati…
commento di Dr.LynchMassì che ci siamo, ad avercene. Fin'ora ho visto solo la prima parte, aspetto con ansia la seconda.
commento di gisiusulisiasaocchi umidi per tutto il secondo tempo. si candida per essere il "mio" film del 2003.
commento di catwoman…dopo sei ore Speri che non finisca mai… 360 minuti di puro Capolavoro
commento di Teo74F.A.N.T.A.S.T.I.C.O. Film assolutamente notevole. Trama avvolgente sempre tesissima, incendia cuori ovunque
commento di Don Lockwood