Espandi menu
cerca
Signore & signori

Regia di Pietro Germi vedi scheda film

Recensioni

L'autore

ZioMaro

ZioMaro

Iscritto dal 20 luglio 2003 Vai al suo profilo
  • Seguaci 1
  • Post -
  • Recensioni 92
  • Playlist 7
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Signore & signori

di ZioMaro
10 stelle

Quando la commedia all'italiana sapeva inscenare la farsa dall'acuto e impietoso sguardo sulla realtà. Pietro Germi irride l'Italietta del boom economico e la borghesia provinciale delle professioni, che non ha fascino discreto ma solo malcelata vigliaccheria e villana scemenza mascherata di giovialità, e che non riesce, anzi non vuole scrollarsi di dosso la polvere delle sue inveterate meschinità. Allestisce un gustoso quanto straniante teatrino di caratteri che ricorda la Commedia dell'Arte. La coralità con cui dirige gli attori, tutti appropriati, sa di grottesca sagra paesana celebrata in una Treviso riconoscibile nei luoghi e nella comica, perché balorda, parlata dialettale. I piccioni volano in piazza dei Signori, mentre i perdigiorno perbene stanno al bar a commentare il passaggio della gente e a dar libero sfogo alle malelingue. Se non si riesce a farli zittire nei tre capitoli in cui è strutturato il film, almeno alla fine li si condanna senza appello al ridicolo di una mattinata domenicale in centro.

Nel primo, una festa in casa di un “notabile”: è un carosello di relazioni extraconiugali, scherzose malignità e tiri mancini scambiati fra compagnoni, cinguettii di svampite e battibecchi tra inacidite; scena mordace che sarebbe degna di un Bunuel realista e italiano. Spassoso riconoscere la Moira Orfei di diverse decadi fa, dallo sguardo intrigante che ingelosisce e scatena il veleno delle vipere che le stanno intorno.

Animatissimo anche il secondo capitolo, il più lungo: entra in scena l'istrione Gastone Moschin nella parte dell'impiegato di banca Bisigato. Insoddisfatto, sottomesso e irrilevante in ogni occasione, in fuga da una moglie autoritaria e irritante nella logorrea dei continui rimproveri (Nora Ricci in una perfetta caricatura) insegue disperatamente e ingenuamente il miraggio di un “vero amore”: la bambolina Milena, una Virna Lisi che sa tenere testa a Moschin in duetti divertenti (il suo personaggio pronuncia una delle migliori battute del film: emozionata dopo la dichiarazione d'amore di Bisigato, rassicura l'amante preoccupato di averla offesa dicendo “No no, no 'l xe “offesa”, xe orgasmo, grazie!”).

Per finire la satira diventa risata amara di denuncia, quando si narra di una giovane contadina più volte sedotta che assieme al padre, irruente ma sempliciotto, rischia di far scoppiare un enorme scandalo negli ambienti della buona società cittadina. D'autorità pone rimedio la “morigerata”, influente e religiosa moglie di uno dei seduttori, una perpetua di città, “arrendevole” però in campagna.

C'era il materiale per tre diverse pellicole, ma il pericolo della dispersione è evitato dalla sceneggiatura che mantiene, senza divagare, il filo della narrazione per tutta la durata del film. Lo sfottò riesce, e si conclude con l'augurio di una “Buonasera” alle signore e ai signori in sala.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Ultimi commenti

  1. lorenzodg
    di lorenzodg

    Il miglior Germi: fustigatore, irriverente e vero. La commedia all'italiana (di rango) nasce con lui. Condivido.

  2. ZioMaro
    di ZioMaro

    In realtà, devo ancora vedere molti film importanti del genere. Ma tutti si rendono conto che quella di Germi e Monicelli è stata una stagione gloriosa del cinema italiano che è andata perduta: ora solo Virzì credo sia capace di fare qualcosa di simile. Ciao e grazie Andrea

  3. yume
    di yume

    ...ed é ancora così, mancano i piccioni in Piazza dei Signori (in compenso c'è la gelateria Signore e signori) e c'é la Lega, da 18 anni. Qui le cose durano tanto, Germi aveva capito tutto :)

  4. ZioMaro
    di ZioMaro

    Spariti i piccioni (quante sope coade si saranno preparate?), sono comparse le caprette nei giardini lungo le mura: popolamento leghista. Ma da romantico mi piace pensare che i piccioni siano fuggiti, fu anche così che si si sperimentò la loro intelligenza. A parte gli scherzi, ho avuto anch'io l'impressione che la mentalità sia la stessa, nei dintorni ad esempio ci sono ancora l'impulsività e l'ingenuità che caratterizzano i campagnoli del film. è un film meraviglioso. Grazie per il commento, mi ha fatto molto piacere. Ciao Andrea

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati