Un padre e un figlio, tanto ricchi da potersi dilettare nell'ozio e nel sesso, nella loro villa di Ginevra trasformata in una sorta di bordello privato. E, naturalmente, otto donne e mezzo, che riassumono prototipi vagamente demodé dell'immaginario sessuale maschile: un'orientale, una ex suora, una virago in tenuta da amazzone, una serva fedele, una prostituta che rievoca Louise Brooks, una nana che verrà ribattezzata Giulietta dopo una visione di "La strada".
Note
L'omaggio di Greenaway a Fellini è esplicito fin dal titolo. Ma "8 donne e 1/2" non ha certo la gioia e la passione per l'universo femminile del (pur misogino) Fellini. Tenta se mai la chiusura metaforica di "La grande abbuffata", senza ritrovarne l'umorismo feroce e la disciplina autocritica. Pare che Greenaway, questa volta, nel suo ingabbiare e incasellare, abbia completamente privilegiato il meccanismo alla metafora, l'autocontemplazione alla pur minima autoironia.
Il sesso non è un sogno proibito, né un rito sociale, né il frutto di un istinto; è, invece, un concetto universale e multiforme che una lucida volontà creativa può tradurre in atti concreti. La donna, la figura intorno a cui ruota l’universo erotico, non è che un’invenzione funzionale al progetto da realizzare: per questo può… leggi tutto
Il peggiore tra i film che ho visto di Greenaway: inutile parlare di trama, visto che il film procede in maniera confusa accumulando spunti narrativi in maniera pretestuosa (e le due figure del padre e il figlio protagonisti risultano decisamente prive di spessore), ma anche dal punto di vista visivo risulta deludente, la maniera delle opere precedenti che avevano ben altro vigore, e i… leggi tutto
Un padre e un figlio, tanto ricchi da potersi dilettare nell’ozio e nel sesso, nella loro villa di Ginevra trasformata in una sorta di bordello privato. Due città, Kyoto e Ginevra, che l’autore descrive come due Eldorado della prostituzione. E, naturalmente, otto donne e mezzo, che riassumono prototipi vagamente démodé dell’immaginario sessuale maschile: un’orientale, una ex suora,… leggi tutto
“ROAR” (che non è un acronimo di senso compiuto, ma la traslitterazione onomatopeica di un ruggito*), la serie antologica (come “MonsterLand” di Mary Laws da Nathan Ballingrud per…
“Pieces of Her” - là dove “pieces” sta per i qui senz’altro famigerati flashback utilizzati come una vera e propria side story ed “her” sta per la come sempre in ogni…
Finiscono le mie playlist dedicate agli anni 90, io devo ammettere che sono commosso. Può non sembrare ma c'è stato tanto lavoro dietro. Per l'ultima volta dico... I migliori film del 1999, da me selezionati! Tutto…
Piccola e stupida PlayList breve e semplice che spero non offend'alcuno ( m'è uscita vagamente-leggermente misogina, o forse no, proprio l'opposto...) dove a mio insindacabile giudizio vengono premiati tutti quegli…
Il peggiore tra i film che ho visto di Greenaway: inutile parlare di trama, visto che il film procede in maniera confusa accumulando spunti narrativi in maniera pretestuosa (e le due figure del padre e il figlio protagonisti risultano decisamente prive di spessore), ma anche dal punto di vista visivo risulta deludente, la maniera delle opere precedenti che avevano ben altro vigore, e i…
Anche per Greenaway l'ispirazione poetica è un lontano ricordo. Le sue elucubrazioni ed ossessioni non riescono più a diventare compiuta espressione cinematografica. Come ha giustamente scritto Mereghetti, si tratta di un cinema asfittico e defunto, senza davvero più molto da dire. I fellinismi di prammatica non fanno che peggiorare la situazione.
A chi non è mai capitato, in una discussione tra amici,di rispondere a questa domanda? magari perchè in quel film c'erano degli elementi stilistici o visivi, che ce lo rendevano del tutto…
Il sesso non è un sogno proibito, né un rito sociale, né il frutto di un istinto; è, invece, un concetto universale e multiforme che una lucida volontà creativa può tradurre in atti concreti. La donna, la figura intorno a cui ruota l’universo erotico, non è che un’invenzione funzionale al progetto da realizzare: per questo può…
Riprendo da dove l'avevo lasciata la lunga playlist del 2006 dedicata ai film con scene di nudo maschile. Anche in questo capitolo, il diciottesimo, 7 film dove a spogliarsi sono gli uomini...
La solita, stantìa, decadente ed autoptica estetica greenawayana al servizio d'una farsa macabra e boccaccesca di cui nessuno avvertiva, francamente, il bisogno. Tra suggestioni pittoriche sempre più monodimensionali, vaghi rimandi a stilemi della cultura orientale ridotti a clichè da deridere, improbabili omaggi a Fellini e zoppicanti tentativi di humour nero, Peter Greenaway arranca verso…
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Commenti (2) vedi tutti
Tra tutti i suoi films che ho visto (e li ho visti tutti)e cercato di capire, questo è quello secondo me meno riuscito e meno sincero.
commento di fefyDissentototalmente dalle vostre considerazioni sul film.
commento di Totoro