Regia di Tonino De Bernardi vedi scheda film
Donne appassionate e uomini “dimenticanti”, tormento ed estasi, sangue e candid camera, con immagini davvero rubate a Napoli, strappate (d)ai cuori e (d)agli animi dei napoletani. Donne appassionate: esse vivono. Vivono la vita, muoiono per amore, vanno in prigione per amore, rimangono vestite tutta la vita col velo da sposa, se necessario. Cantano, pregano, piangono. E non fanno calcoli. «Quando hai amato qualcuno non lo puoi lasciare mai». Il torinese De Bernardi sembra pensarla come i protagonisti del film “Amore tragico” che funge da prologo ambientato negli anni ‘20: «Non c’è vita senza ammore!». Ma “l’ammore” è sempre insidiato: dal tradimento, da “questioni d’onore”, da sviluppi ineluttabili che gli uomini e le donne non possono gestire. La Napoli di “Appassionate” - un melò che reinventa Pasolini, Truffaut e il “cinema teatrale” - è vissuta e mostrata come una prigione dell’anima, a sua volta prigioniera di una tradizione. Un grande film rivoluzionario con ventitré grandi canzoni della/nella più pura tradizione napoletana. Da inseguire in capo al mondo.
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