Trama
Eleanor "Tussy" Marx è la figlia più piccola del celebre Karl. Brillante, colta, libera e appassionata, si distingue nel corso del tempo per essere una valida traduttrice, una femminista e un'organizzatrice del lavoro, determinata a portare avanti gli insegnamenti del padre. Sul fronte privato, però, è una donna vulnerabile e l'attrazione per Edward Aveling le si rivelerà fatale.
Approfondimento
MISS MARX: NEL NOME DELLE BATTAGLIE SOCIALI (E DELL'AMORE)
Diretto e sceneggiato da Susanna Nicchiarelli, Miss Marx racconta la storia di Eleanor, la figlia minore di Karl Marx. Intelligente, determinata e dallo spirito libero, Eleanor è tra le prime donne a interessarsi dei temi del femminismo e del socialismo, prendendo parte alle battaglie dei lavoratori e alle lotte per i diritti delle donne e l'abolizione del lavoro minorile. Nel 1883 la sua vita privata cambia per via dell'incontro con Edward Aveling, con cui vive un'appassionata ma tragica storia d'amore.
Con la direzione della fotografia di Crystal Fournier, le scenografie di Igor Gabriel e Alessandro Vannucci, i costumi di Massimo Cantini Parrini e le musiche di Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo, Miss Marx è stato così presentato dalla regista in occasione della partecipazione in concorso al Festival di Venezia 2020: "La storia di Eleanor Marx, con le sue incongruenze tra sfera pubblica e sfera privata, fornisce una visione della complessità dell'animo umano, rivelando la fragilità delle nostre illusioni e la mortalità di certe relazioni romantiche. Raccontare la storia della vita di Eleanor è un'opportunità per discutere di argomenti così moderni che ancora oggi, un secolo e mezzo dopo, possiamo definire rivoluzionari. In un momento in cui la questione dell'emancipazione femminile è più centrale che mai, la biografia di Eleanor ne delinea tutte le inevitabili difficoltà e contraddizioni. Contraddizioni che credo siano estremamente rilevanti per cercare di "catturare" molti aspetti dei tempi che viviamo".
"Poiché sono convinta della modernità della storia di Eleanor, ho cercato di mantenere le distanze dal classico film in costume", ha aggiunto la Nicchiarelli. "Il mio obiettivo era quello di confrontarmi con il genere ribaltone i cliché. Volevo evitare i toni edificanti e positivi del racconto di emancipazione, decostruendone invece le profonde contraddizioni. Così facendo, con l'aiuto della colonna sonora, ho tradito sistematicamente la rappresentazione dell'Ottocento a cui siamo abituati. Ho cercato di mantenere le distanze, tra l'altro, dall'immagina stereotipata dei poveri ottocenteschi, raffigurati spesso in maniera erroneamente falsa e rassicurante. Questa è la ragione per cui ho tenuto in disparte gli operai proletari, tranne che in alcune scene in cui Eleanor è testimone della tragedia della povertà e dello sfruttamento che la circonda. La maggior parte delle immagini di povertà che mostrano la vita spaventosa che le persone facevano nelle fabbriche sono immagini d'archivio e, quindi, reali. Purtroppo, ovviamente, rappresentano una tragedia che in molti sperimentano ancora sulla propria pelle in tutto il mondo".
Ha infine sottolineato: "Ho voluto però concentrarmi più sui personaggi che sulla massa. Nonostante Miss Marx parli del movimento operaio, ho voluto mantenere una certa distanza dalle scene di massa e dal rassicurante moralismo che hanno alcuni film che si basano su argomenti simili. Il mio riferimento principale è stato Adele H., una storia d'amore di François Truffaut: una storia di volti, ossessioni e pensieri, che sia esternamente sia interiormente sottolinea la solitudine e la desolazione dei personaggi. Come spesso accade, le persone che non sono frutto di invenzione ma che sono realmente esistite non sono mai così coerenti come i personaggi che nascono dalla fantasia. Ai miei occhi, Eleaonor incarna le contraddizioni tra ragione e sentimento, anima e corpo, emozioni e controllo, romanticismo e positivismo, femminilità e mascolinità. Le sue contraddizioni sono le stesse che troviamo nella vita vera e, come tali, possono solo rimanere irrisolte e irrisolvibili".
Curiosità
CENNI SU ELEANOR MARX
Nata nel 1855 a Londra, Eleanor Marx si interessò sin da bambina alla politica. Dedicò la sua intera vita alle battaglie per i diritti dei lavoratori e delle donne, occupandosi nel frattempo della pubblicazione postuma dei lavori del padre Karl. Tradusse anche opere di letteratura e teatro e viene spesso ricordata per essere stata la prima a tradurre in inglese Madame Bovary di Flaubert e le commedie di Ibsen, in cui recitò anche come attrice.
Donna dalle forti e ferme convinzioni politiche ma estremamente fragile dal punto di vista sentimentale ed emotivo, Eleanor Marx uscì letteralmente sconfitta dalla sua relazione sentimentale con Edward Aveling, convinto socialista, drammaturgo e attore.
La sua vita è simbolo delle molte contraddizioni della femminilità moderna e della complessità del processo di emancipazione femminile. Fu tra le prime a sottolineare l'urgenza di alcune importanti questioni sociali: dalla sottomissione della donna all'interno della famiglia, sia borghese sia operaia, alle crudeli condizioni del lavoro minorile. Morì nel 1898.
Il cast
A dirigere Miss Marx è Susanna Nicchiarelli. Nata a Roma nel 1975, la Nicchiarelli è laureata Laureata in Filosofia con Perfezionamento alla Scuola Normale Superiore di Pisa e si è diplomata in Regia presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma nel 2004. Ha iniziato la sua carriera lavorando con Nanni… Vedi tutto
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Commenti (7) vedi tutti
biografia interessante ma raccontata in modo un po' noioso con una musica sorprendentemente fuori contesto. "Le donne sono vittime della tirannia organizzata dagli uomini"
commento di Artemisia1593Argomento interessante ma la sceneggiatura lacunosa lo rende noioso. Pessima la scelta della colonna sonora. Mediocre nel complesso.
commento di gruvierazFilm vecchio,Politicamente vecchio,Vita della Tipa stralunata : salvo vagamente solo la Musica fortemente anti-tutto (visto il Tema trattato ...) ! voto.0.
commento di chribio1Comunistacci di mm...
commento di Arch_StantonUn film che una volta di più segna il debito che il genere maschile ha con le donne.
leggi la recensione completa di mafaraSfoggio compiaciuto di anima punk che non c'è: è mero imbellettamento, una tinta, una patina chic; sonata borghese di accordi didascalici e note artefattamente anarchiche, con sussulti di curata bizzarria. Non il classico biopic ma nemmeno altro. Ricostruzione elegante e composta, fino alla mummificazione. Fino all'irrilevanza.
commento di M ValdemarFolle, punk e post-moderno. Ma allo stesso tempo non sempre efficace e spesso fallace.
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