Film a episodi. "La stirpe di Iana": un gruppo di motocicliste scorazza per le strade della provincia napoletana seminando il terrore. "Maruzzella": un travestito che si aggira per i corridoi di un cinema a luci rosse. "Sofialorén": un pescatore cattura un polipo che di notte si trasforma in una donna sensuale. "Il diavolo nella bottiglia": un barbone acquista da uno sconosciuto una bottiglia nella quale abiterebbe il diavolo. "La salita": il sindaco di Napoli in viaggio verso la cima del Vesuvio arranca.
Note
Una bella delusione, il film collettivo dei cineasti napoletani. Parte piano, con le "amazzoni" di "La stirpe di Iana", diretto da Corsicato senza voglia di stupire. Prosegue convenzionalmente, con il malinconico travestito della sala a luci rosse, dove la De Lillo si abbandona a un romanticismo corretto, ma sfiatato. Affoga nella noia con Capuano e nella banalità con "Il diavolo nella bottiglia" di Incerti. E dalla noia alla fine si solleva, per diventare irritante e velleitario, con "La salita" di Martone. L'esito è annacquato come un programma turistico. Ognuno dei cinque registi sa fare di meglio.
Non sarà stato certo un filmone, però gli si è sparato addosso fin troppo. Non è nemmeno malaccio, nel suo trashismo almeno parzialmente consapevole. Dei cinque episodi soltanto uno è veramente orrendo: il penultimo, di Stefano Incerti. Il regista ci poteva risparmiare questo recupero insulso di un bellissimo racconto ottocentesco di Robert Louis Stevenson… leggi tutto
Cari registi napoletani (nonchè miei concittadini) non ci siamo! Un pò di umiltà ogni tanto non guasta; ma, davvero siete convinti di essere i "salvatori" del cinema italiano? Intanto avete realizzato un film noioso, pretestuoso, misero di idee e di costruzione, con interpreti che sembrano spesso gli "amici della piazzetta". Certo la tecnica c'è e si vede, ma non basta. Lancio una proposta.… leggi tutto
Parte questa sera su Rai 1 (e da domani on demand su RaiPlay) la serie televisiva Vivi e lascia vivere. Per i dettagli della trama, vi rimandiamo… segue
Operetta moraleggiante corale e disarmonica. Dei cinque episodi di cui si compone il film, manifesto presuntuoso ed esilissimo d'una new wave partenopea che già mostrava il fiato corto, sfiorano la decenza solamente quelli di Capuano e della De Lillo, senonaltro umili nel voler rappresentare nullaltro che divagazioni favolistiche su un'umanità marginale. Inguardabile il dilettantismo…
Non sarà stato certo un filmone, però gli si è sparato addosso fin troppo. Non è nemmeno malaccio, nel suo trashismo almeno parzialmente consapevole. Dei cinque episodi soltanto uno è veramente orrendo: il penultimo, di Stefano Incerti. Il regista ci poteva risparmiare questo recupero insulso di un bellissimo racconto ottocentesco di Robert Louis Stevenson…
Cari registi napoletani (nonchè miei concittadini) non ci siamo! Un pò di umiltà ogni tanto non guasta; ma, davvero siete convinti di essere i "salvatori" del cinema italiano? Intanto avete realizzato un film noioso, pretestuoso, misero di idee e di costruzione, con interpreti che sembrano spesso gli "amici della piazzetta". Certo la tecnica c'è e si vede, ma non basta. Lancio una proposta.…
secondo me l'anno dovrebbe iniziare a settembre: a settembre si ricomicia a lavorare, inizia la scuola, si riprende la routine, si tenta di iscriversi in palestra, le mamme preparano le marmellate e cose…
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commenti (1) vedi tutti
Napoli ha dato molto al cinema ed al teatro e non sarà questa scadentissima pellicola a scalfire nulla.
commento di nds