Regia di Jan De Bont vedi scheda film
C’è qualcuno che ancora non ha visto Twister? È un film ormai vecchiotto (1996), del genere catastrofico ma con alcuni distinguo. In genere, i film del filone sono “corali”, perché per necessità di sceneggiatura servono molti babbei (che si oppongono ciecamente alla Conoscenza detenuta dall’Eroe), pochi ma fidati e capacissimi suoi compagni d’avventura (di solito qualcuno muore: o quello negro o quello grasso), una pletora infinita di burocrati: sindaci, governatori di Stato, presidenti della repubblica. Come nel teatro classico, questo ambaradan di comprimari serve al corretto sviluppo della storia e alla progressiva affermazione delle Idee dell’Eroe. Qualche volta compare anche l’Antagonista: una sorta di Lex Luthor per il Superman di turno, o meglio uno Spennacchiotto Scienziato Malvagio per Archimede Pitagorico, visto che la Scienza c’entra sempre, in questo tipo di pellicole.
E allora vediamo cosa contraddistingue Twister. Le figure tipiche sopra tratteggiate scarseggiano: nessuno si oppone a pensiero e azione dell’eroe (Bill Paxton/Bill Harding), salvo l’antagonista (Cary Elwes/Jonas Miller) che – incredibile dictu – è assai più bello dell’eroe stesso. Anzi, diciamo serenamente che il nostro lascia molto a desiderare, quanto a presenza apollinea. E questa, a mio avviso, è la scelta vincente del film.
Paxton ha una faccia qualunque, da simpatico truffatore. Qualcuno lo ricorderà come il bravo ragazzo Clyde in Strade di fuoco, il primo a prendersi un cazzotto in faccia mentre tenta di impedire il rapimento di Diane Lane. Altri l’avranno visto in True Lies, quando se la fa nei pantaloni sotto la minaccia di uno Schwarzenegger incavolato. È presente pure in Apollo 13, con Tom Hanks, ma nel complesso la carriera di Paxton non contempla molti ruoli da protagonista (forse proprio nessuno), tranne appunto in Twister.
Scelta vincente – dicevo. Talmente vincente da trasformare questo catastrophe movie in un cult, a pieno diritto. C’è una scena particolare, che mi va di ricordare perché esemplificativa. Mentre uno dei tanti tornado del film è ancora lontano mille miglia dall’azione, Harding raccoglie della polvere dal ciglio della strada, la lascia cadere da un metro d’altezza, e in base a come e dove cade predice esattamente dove andare a inseguire il twister che – ripeto – sta ancora in mente dei. È chiaramente un’assurdità, ma qualunque altro attore si sarebbe fatto ridere dietro, mentre a Paxton l’incongruenza si perdona. Perché? Bella domanda, difficile risposta. Ma non occorre neppure rispondere, basta giudicare il fatto come sintomatico della capacità del caratterista nel rendere accettabile ciò che non lo sarebbe, in un film che si gioca interamente sulla plausibilità dei suoi presupposti. Forse, probabilmente, aiuta la totale mancanza di volontà di Harding di considerarsi un eroe, e quindi di compiere gesti pregnanti, trasudanti Significato.
Per alcuni versi, Harding somiglia al Michael Shannon/Curtis LaForche dell’ottimo Take Shelter (2011) - altra faccia qualunque prestata a un ruolo azzeccatissimo - ma senza la cupezza e l’instabilità psichica di questi. Niente da fare: in Twister Paxton funziona, e al suo meglio.
E funziona bene anche Helen Hunt (qui Jo, ex signora Harding in attesa di divorzio), l’altra forza trainante della pellicola, che ha il duplice ruolo di controparte femminile razionale rispetto alla genialità distratta del nostro eroe e di Donna Che Nasconde Un Segreto. Paxton-Hunt, insieme, fanno uno scienziato e mezzo: quel che basta a evitarci figure di granitiche certezze, siano esse sculettanti meteorologhe con QI di 180 o geologi incompresi che però non devono chiedere mai.
Il film ha quindi un tono scanzonato, rafforzato dalle presenze nerd di Philip Seymour Hoffman, Sean Whalen e altri, con brevi intermezzi malinconici e/o di memoria dolorosa, che non stonano perché brevi.
Ma la regia riesce a mantenersi quasi miracolosamente sulla sottile linea che separa il catastrophe movie dalla commedia grottesca, restando nel campo del primo. In tutto ciò, c’è una vittima designata: la povera fidanzata del nostro Harding (Jami Gertz/ dr.ssa Melissa Reeves), che comincia a perdere terreno ed equilibrio psichico dalla prima inquadratura.
Gli effetti speciali non sono niente male, fattore indispensabile per il genere, e sono valsi qualche premio ad hoc. Curiosità: Twister è il primo film della storia venduto in DVD (dopo decenni di VHS).
La pellicola ha avuto giustamente successo, spalancando la porta ai vari Twister-2-3-4…. tutti film che non c’entrano nulla di nulla col capostipite.
Chiedevo all’inizio: possibile che qualcuno ancora non lo abbia visto? Casomai fosse possibile, lo veda.
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