Gesù falegname fabbrica croci per i Romani. Rimproverato da Giuda, inizia la predicazione; poi, perché il suo destino si compia, chiede a Giuda di tradirlo e, sulla croce, ultima tentazione, sogna la vita che avrebbe fatto sposando la Maddalena. Il Cristo di Scorsese è un'originale creatura di poesia visionaria, un dio fragile e compromesso, estraneo alla vulgata oleografica e alle velleità iconoclaste. Duramente contestato dal Vaticano e dai fondamentalisti cattolici, è uno strepitoso film sul dubbio e sulle possibilità mancate di un destino.
Considerare blasfemo questo film significa non aver affatto colto la specifica religiosità di Scorsese. A volte eccessiva, certo non ortodossa, comunque ricorrente nei sui film, volta alla ricerca dell'indecifrabile confine tra bene e male. Religiosità qui espressa con particolare vigore. Voto 8
Un film provocatorio ma bellissimo, che scava nel profondo della nostra mente, tutti ci saremo chiesti almeno una volta nella vita cosa sarebbe successo se non fosse andata così! Willem Dafoe superlativo!!
Film-scandalo della XLV Mostra di Venezia, tratto da un libro di uno scrittore cristiano ortodosso, sceneggiato da un calvinista e diretto da un cattolico, interpretato da Willelm Dafoe, dopo "Platoon" e "Saigon".
A parte tante assurdità, l'esaltazione del dubbio contro le certezze è il senso e il valore del film, purtroppo reso poco credibile dalla mascella americana e poco cristiana di Defoe e soprattutto dal naso finto di Keytel che giustamente vinse il premio per il peggior attore non protagonista. Divina Barbara Hershey, troppo presto dimenticata.
Eppure sicuramente Scorsese non aveva la minima intenzione di offendere la sensibilità cristiana e dei credenti in genere, non è mai stato nel suo stile, anzi trovo che anche in questa pellicola si riesce a scorgere la passionalità e carnalità tipica della sua lunga produzione, che ha toccato anche nell’occasione di Kundun l’argomento spirituale.
Le percussioni ossessive si accompagnano al potente suono di una chitarra elettrica, l’incipit presenta uno sfondo rosso sangue sovrastato da linee di colore nero che si intersecano fra loro a formare una stilizzata corona di spine, le note pulsanti di Peter Gabriel ci trascinano per alcuni istanti fino a quando una veloce carrellata non inquadra un uomo disteso a terra, solo e… leggi tutto
Strutturalmente il film è suddivisibile in 3 parti.
La prima, sequenzialmente poco fluida, nella quale già si fatica a ricostruire i primi accenni del bandolo di una matassa che si ingarbuglierà e si addenserà di inquietudini e grumi esistenziali con il proseguire della narrazione.
In primo piano emerge, progressivamente, il processo di consapevolezza ed… leggi tutto
Suggestivo ma forse fin troppo prolisso, il film di Martin Scorsese è uno dei più limpidi esempi di quanto sia variabile la sensibilità umana davanti ad una scelta provocatoria e dissacrante. Oggi, a distanza di più di trent'anni, difficilmente si attirerebbe tutte le attenzioni e la critica feroce di allora, in una società che è ormai in gran parte…
Mi mette in soggezione parlare di Martin Scorsese. È uno dei registi più amati e venerati al mondo, noto anche ai non cinefili. I suoi film sono stati visti, ri-visti e vivisezionati da generazioni di…
Gesù osserva la folla radunata per assistere alla sua morte: i suoi discepoli sono tutti scappati e solo un piccolo gruppetto di donne pare rattristarsi, gli altri lo deridono o semplicemente lo ignorano. Allora un angelo custode arriva e lo fa scendere dalla croce (su cui tanti altri erano stati inchiodati per colpa sua): è il momento per lui di vivere la vita normale che ha…
Tratto dal libro di Nikos Kazantzakis, "The last temptation of Christ", il film presenta tutte le caratteristiche della "lunga maturazione".
E' necessario risalire agli anni '60, quando Martin Scorsese aveva scritto un trattamento, "Jerusalem, Jerusalem!", dove la Passione di Cristo era raccontata sullo sfondo del Lower East Side.
Pensava di raccontare il Vangelo ispirandosi al "cinéma…
L'ultima tentazione di Cristo inizia con una breve ma significativa dichiarazione di intenti da parte di Scorsese indispensabile a prepare lo spettatore ad una riflessione moderna ed eterodossa sulla figura di Cristo. L'impatto però resta comunque forte.
I personaggi e i fatti narrati si discostano di molto da quelli presenti nei vangeli riconosciuti dalla chiesa ma non è…
Le percussioni ossessive si accompagnano al potente suono di una chitarra elettrica, l’incipit presenta uno sfondo rosso sangue sovrastato da linee di colore nero che si intersecano fra loro a formare una stilizzata corona di spine, le note pulsanti di Peter Gabriel ci trascinano per alcuni istanti fino a quando una veloce carrellata non inquadra un uomo disteso a terra, solo e…
Strutturalmente il film è suddivisibile in 3 parti.
La prima, sequenzialmente poco fluida, nella quale già si fatica a ricostruire i primi accenni del bandolo di una matassa che si ingarbuglierà e si addenserà di inquietudini e grumi esistenziali con il proseguire della narrazione.
In primo piano emerge, progressivamente, il processo di consapevolezza ed…
Scorsese è un uomo di Dio. Non ne ha mai fatto mistero, tentando il seminario in giovane età senza successo. Sempre attratto dall'idea di realizzare un film sulla figura di Cristo, rimarrà affascinato da Il Vangelo secondo Matteo dell'ateo Pasolini. Sommato ciò alla scoperta del libro di Nikos Kazantzakis, il regista di Taxi Driver individua la chiave…
Lontanissimo dall'agiografia alla quale ci hanno da tempo abituati i registi in odore di oleografia (primo fra tutti il "nostro" Zeffirelli), Scorsese si avventura sull'irta strada dell'umanizzazione di uno dei grandi dell'umanità, mettendone a fuoco la dimensione umana ed il lento e progressivo cammino verso il riconoscimento di se stesso quale vero Messia. L'ultima tentazione di Cristo…
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Commenti (11) vedi tutti
Considerare blasfemo questo film significa non aver affatto colto la specifica religiosità di Scorsese. A volte eccessiva, certo non ortodossa, comunque ricorrente nei sui film, volta alla ricerca dell'indecifrabile confine tra bene e male. Religiosità qui espressa con particolare vigore. Voto 8
commento di giammazAn Occurrence at Gòlgota Monticulus.
commento di mckUn film provocatorio ma bellissimo, che scava nel profondo della nostra mente, tutti ci saremo chiesti almeno una volta nella vita cosa sarebbe successo se non fosse andata così! Willem Dafoe superlativo!!
commento di luanizzaFilm-scandalo della XLV Mostra di Venezia, tratto da un libro di uno scrittore cristiano ortodosso, sceneggiato da un calvinista e diretto da un cattolico, interpretato da Willelm Dafoe, dopo "Platoon" e "Saigon".
leggi la recensione completa di passo8mmridottoParticolarissimo e provocatorio. Stupendo.
commento di FiestaA parte tante assurdità, l'esaltazione del dubbio contro le certezze è il senso e il valore del film, purtroppo reso poco credibile dalla mascella americana e poco cristiana di Defoe e soprattutto dal naso finto di Keytel che giustamente vinse il premio per il peggior attore non protagonista. Divina Barbara Hershey, troppo presto dimenticata.
commento di gherritEterodosso ed nel contempo profondamente cristiano.
leggi la recensione completa di AllepEppure sicuramente Scorsese non aveva la minima intenzione di offendere la sensibilità cristiana e dei credenti in genere, non è mai stato nel suo stile, anzi trovo che anche in questa pellicola si riesce a scorgere la passionalità e carnalità tipica della sua lunga produzione, che ha toccato anche nell’occasione di Kundun l’argomento spirituale.
leggi la recensione completa di michemarFinale "alternativo" della Passione di Cristo. Originale.
commento di ilconformista"Il Vangelo scandaloso"
commento di rosariooriginale ma…non gridiamo al capolavoro.
commento di Roberto80