Georges (Pleasance) ha divorziato dalla moglie, ha venduto la fabbrica e s'è messo a vivere in un castello in Irlanda insieme alla nuova, giovane e non del tutto fedele, moglie Teresa. All'improvviso arrivano due gangster in fuga: Richard (Stander) e Albert (Mac Gowran). Albert muore subito, ma l'altro diventa una presenza ingombrante al punto che Georges dovrà farlo fuori. Quando questo film andò a vincere un premio al festival di Berlino nel 1966 Polanski non era ancora Polanski. Non si conosceva ancora la sua capacità di mescolare la realtà con il nonsense, di missare cattiverie e perversioni. Quindi una bella sorpresa. Grande gioco cattivo, scritto con Gerard Brach, musicato da Krystzof Koumeda e interpretato da un cast superlativo. La Dorléac, morta giovanissima, era la sorella di Catherine Deneuve.
GIOCO AL MASSACRO.SARABANDA DI FOLLI.CIRCO TRAGICO.IL FILM PIU' BELLO DI ROMAN POLANSKI E' QUESTO E MOLTO ,MOLTO DI PIU'…DA VEDERE E RIVEDERE,NON STANCA MAI.
Terzo film di Polanski, "Cul de sac" è un'opera interessante che mischia la black comedy con il teatro dell'assurdo, ma a mio parere resta un gradino al di sotto del gioiello di suspense psicologica "Repulsione", girato l'anno precedente sempre in Inghilterra. Si tratta di un gioco al massacro antiborghese che preannuncia molto del futuro cinema di Polanski, con personaggi sgradevoli… leggi tutto
E' una commedia grottesca con venature di dramma, che vanta non pochi spunti divertenti ed una base noir di fondo che dona eleganza alla confezione: Polanski sa quello che vuole e non è nulla di semplice o convenzionale. La coppia Pleasence - Stander vale il prezzo del biglietto: il primo dovrebbe essere il 'buono', ma è terribilmente antipatico; il secondo è il burbero 'cattivo' per il quale… leggi tutto
Roman Polanski è, sicuramente, uno dei Cineasti viventi più controversi, soprattutto per la sua biografia: come è noto Polanski negli anni '70 ha approfittato di una tredicenne sotto influsso di…
Terzo film di Polanski, "Cul de sac" è un'opera interessante che mischia la black comedy con il teatro dell'assurdo, ma a mio parere resta un gradino al di sotto del gioiello di suspense psicologica "Repulsione", girato l'anno precedente sempre in Inghilterra. Si tratta di un gioco al massacro antiborghese che preannuncia molto del futuro cinema di Polanski, con personaggi sgradevoli…
Si respira aria di casa in questo numero. Non solo per Fellini e i suoi nostalgici e affettuosi amarcord personali, ma anche per le dichiarazioni d'amore e riconoscenza nei confronti del nostro cinema esplicitate da…
Fossero mura di granito, spesse,
nel tenermi prigioniero.
Dovessi preoccuparmi solamente di percorrere pochi metri quadri,
conoscere ogni crepa,
ogni insignificante interstizio di una opprimente stanza.
Ma le mura…
Donna,
che nascondi la fragilità,
seducente, dietro gesti sicuri,
che lotti per i tuoi diritti,
ma all'ombra ti adagi nel conforto di antichi costumi.
Sei crudele,
perché so che in cuor…
Non vuole essere uno scontro generazionale; ben vengano le nuove e belle attrici di oggi, ma una figura eterea e dolce come la Bisset non possiamo dimenticarla. La sua grazia quasi aristocratica ma molto alla mano, il…
Roman Polanski prende in prestito dal primo Bergman gli scenari semideserti ed alieni, che sembrano palchi teatrali in disarmo, attraversati da attori errabondi e cosparsi di residui di esistenze. Il vuoto, però, è qui popolato di realismo ed ironia: gli spazi ampi e disadorni fanno da cassa di risonanza ai caratteri stravaganti, alle individualità che rivaleggiano,…
Un capolavoro del grande regista polacco. Geniale, divertente e grottesco in modo sublime. Un film di attori, bizzarro nel suo soggetto (in un castello isolato dalla marea dovranno convivere due malfattori e una coppia in crisi) e dai movimenti di camera favolosi. Come e meglio che ne "Il coltello nell'acqua" i caratteri dei protagonisti stabiliranno priorità e gerarchie in una divertita…
Orso d'Oro a Berlino, "Cul-de-sac" giunse dopo l'affermazione soprattutto critica di "Repulsion", un horror modernissimo e a tutt'oggi uno dei più riusciti film sulla paranoia:molto meno diffuso e conosciuto oggi di altri classici polanskiani,quali ad esempio "Per favore non mordermi...", "Chinatown", "Rosemary's baby", è un lungometraggio a forte impronta grottesca, in cui…
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Commenti (2) vedi tutti
Sempre diabolico, sempre imprevedibile, sempre sottilmente ironico nel suo essere diabolico… sempre Roman Polanski!
commento di columbiatristarGIOCO AL MASSACRO.SARABANDA DI FOLLI.CIRCO TRAGICO.IL FILM PIU' BELLO DI ROMAN POLANSKI E' QUESTO E MOLTO ,MOLTO DI PIU'…DA VEDERE E RIVEDERE,NON STANCA MAI.
commento di SONATINE